Manwë, il più caro a Ilùvatar, quegli che più chiaramente ne intende i propositi. Egli era destinato a essere, nella pienezza dei tempi, il primo di tutti i Re: signore del reame di Arda e sovrano di quanto vi dimora. Sùlimo è il suo soprannome, cioè Signore del Respiro di Arda. Tutti gli uccelli veloci, forti d’ala, egli ama, ed essi vanno e vengono al suo comando.
Con Manwë dimora Varda Elentari, Signora delle Stelle, che conosce tutte le regioni di Eä. Troppo grande è la sua bellezza per essere detta con le parole di Uomini o di Elfi: che la luce di Ilùvatar ancora le splende in volto. Nella luce sono la sua potenza e la sua gioia. Dalle profondità di Eä essa è uscita per dare aiuto a Manwë; perchè Melkor ella lo conosceva prima che fosse fatta la Musica e l’aveva respinto, ed egli la odiava e la temeva più di quant’altri Eru avesse creato. Manwë e Varda di rado si separano, ed essi rimangono in Valinor. Le loro aule stanno più in alto delle nevi eterne, sopra Oiolossë, la più sublime torre di Taniquetil, la più alta di tutte le montagne della Terra.
Di tutti i Grandi che dimorano in questo mondo, gli Elfi riveriscono e amano soprattutto Varda. Elbereth, così la chiamano, e ne invocano il nome dalle ombre della Terra di mezzo e lo celebrano in canti al sorgere delle stelle
{ J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Valaquenta «Novero Dei Valar»
Manwe Sulimo, by Mirzaeva, Varda queen of star, by Janka Lateckova}
-Stella del Vespro