Poco oltre il colmo della collina videro il bosco d’abeti. Abbandonarono il viottolo e si inoltrarono nel buio resinoso degli alberi, raccogliendo pezzi di legno, rami morti e pigne per fare un fuoco. Presto in mezzo a loro, ai piedi di un abete secolare, crepitò un’allegra fiamma; rimasero seduti fin quando le teste incominciarono a dondolare. Poi, ognuno nel proprio cantuccio fra le radici del vecchio albero imponente, si raggomitolarono avvolti in coperte e mantelli, e caddero subito in un sonno profondo. Non fecero turni di guardia: persino Frodo non temeva alcun pericolo, poiché erano ancora nel cuore della Contea. Qualche piccolo essere incuriosito si avvicinò ad osservarli quando si fu spento il fuoco. Una volpe, che attraversava il bosco per affari suoi personali, si arrestò qualche minuto ad annusare.
«Hobbit!», pensò. «Incredibile! Avevo sentito dire che avvenivano strane cose in questo paese, ma trovare addirittura degli Hobbit che dormono all’aria aperta sotto un albero! E sono in tre! C’è sotto qualcosa di molto strano». Aveva perfettamente ragione, ma non riuscì mai a scoprire che cosa.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, In Tre si è in Compagnia, Fox Illustration by Ehsan Hajibabaie on Dribbble}
-Ancalagon