Lui odiava ed amava l’anello

Nessuno seppe mai cos’era successo a Déagol; era stato assassinato lontano da casa ed il suo cadavere giaceva abilmente nascosto. Smeagol tornò solo. Scoprì che in famiglia nessuno lo vedeva quando portava al dito l’anello. Era molto compiaciuto della sua scoperta che teneva accuratamente segreta; se ne serviva e sfruttava in modo perverso e malvagio le notizie che apprendeva. Diventò attento a tutte le occasioni adatte alla sua cattiveria. L’anello gli aveva conferito un potere proporzionato alla sua statura. Non c’è da meravigliarsi se tutti incominciarono ad odiarlo. Egli vagò solitario, versando qualche lacrima sulla cattiveria del mondo, Un giorno di gran caldo, mentre si chinava sull’acqua per rinfrescarsi, sentì qualcosa bruciargli la nuca e fu abbagliato da una luce fortissima che si rifrangeva sul ruscello affliggendo i suoi occhi bagnati. Si domandò cosa fosse, poiché si era dimenticato dell’esistenza del Sole.
Vide in lontananza le cime delle Montagne Nebbiose, dalle quali nasceva il torrente. Un pensiero gli balenò improvviso alla mente: “Sotto quelle montagne sì che farà fresco! Lì, all’ombra ed al buio, il Sole non potrebbe più guardarmi.
Ma c’era anche qualcos’altro che tu non riesci bene a capire. Gollum non era completamente distrutto: aveva dimostrato di essere molto più robusto di quanto noi Saggi avremmo pensato… proprio come un Hobbit. Un piccolo angolo della sua mente rimaneva ancora intatto, e un giorno una luce lo attraversò come una fessura nel buio: luce del passato. Provò che era piacevole sentire nuovamente una voce gentile, che faceva rivivere in lui il ricordo del vento, degli alberi, del sole sull’erba, e di altre meraviglie dimenticate.
«Ma tutto ciò, naturalmente, non avrebbe che inviperito la parte malvagia della sua anima, a meno che non fosse riuscito a dominarla infine ed a guarirla dall’insania». Gandalf sospirò. «Ahimè Ho ben poca speranza che vi riesca. Tuttavia non è un caso disperato, nonostante abbia posseduto l’Anello talmente a lungo da non ricordarsi quasi più di quando se ne è appropriato.Lui lo odiava ed amava
Certo non si è sbiadito: pur essendo magro è ancora tenace. Ma l’Anello gli rodeva lo spirito ed il tormento era diventato insopportabile.
«Aveva scoperto che tutti i “grandi segreti” sepolti sotto le montagne non erano altro che vuota notte. Non c’era niente più da trovare, niente più che valesse la pena fare, soltanto furtivi pasti malvagi e ricordi sdegnati. Era un povero diavolo miserabile: odiava l’oscurità ed odiava ancor più la luce, odiava qualsiasi cosa ed innanzi tutto l’Anello».
Lui lo odiava ed amava, così come odiava ed amava se stesso. Non poteva liberarsene: non aveva più alcuna forza di volontà.
«Un Anello del Potere vive la propria vita: può benissimo scivolare a tradimento, ma il suo custode non lo abbandonerà mai. Al massimo potrà considerare l’idea di affidarlo alle cure di qualcun altro, e ciò durante una fase iniziale, quando la presa è ancora molto leggera. Ma non mi risulta che nessun altro nella storia, oltre Bilbo, abbia effettivamente compiuto la rinuncia. Anche Bilbo, da solo, senza il mio aiuto, non ce l’avrebbe mai fatta, ed in ogni caso non sarebbe stato capace di abbandonarlo o buttarlo via. Non era Gollum, Frodo, a prendere le decisioni: era l’Anello. Fu l’Anello stesso ad andarsene»
Fu l’evento più straordinario in tutta la storia dell’Anello fino ai giorni nostri: l’arrivo di Bilbo in quel preciso minuto, il fatto che vi posasse la mano sopra, ciecamente, nel buio.
«C’era più di una potenza in gioco, Frodo, Dietro a questo incidente vi era un’altra forza in gioco, che il creatore dell’Anello non avrebbe mai sospettata. E’ difficile da spiegarsi, e non saprei essere più chiaro ed esplicito: Bilbo era destinato a trovare l’Anello, e non il suo creatore. In questo caso, anche tu eri destinato ad averlo, il che può essere un pensiero incoraggiante»
J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli
-Stella del Vespro
Gollum by Shockbolt

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