«Un mortale caro Frodo, che possiede uno dei Grandi Anelli, non muore, ma non cresce e non arricchisce la propria vita: continua semplicemente, fin quando ogni singolo minuto è stanchezza ed esaurimento. E se adopera spesso l’Anello per rendersi invisibile, sbiadisce: infine diventa permanentemente invisibile e cammina nel crepuscolo sorvegliato dall’oscuro potere che governa gli Anelli. Sì, presto o tardi, tardi se egli è forte e benintenzionato, benché forza e buoni propositi durino ben poco presto o tardi, dicevo, l’oscuro potere lo divorerà».
«Sono convinto che Bilbo non sapesse altro che ciò che ti ha raccontato, non ti avrebbe certo dato niente che a suo avviso potesse costituire un pericolo, anche se gli avevo promesso di vegliare su di te. Trovava l’anello splendido ed estremamente utile in ogni evenienza; se qualcosa non funzionava o gli pareva strano, pensava sempre di averne lui la colpa. Diceva che l’anello era diventato “un enorme peso” e non faceva che preoccuparsene; ma non sospettò mai che la colpa di tutto ciò fosse da attribuirsi all’anello stesso.
Il mistero della sua lunga vita Bilbo non lo collegò mai con l’anello. Se ne attribuiva tutto il merito e ne era molto orgoglioso. Ciò nonostante si rendeva conto che stava diventando irrequieto e come nauseato. “Magro e teso”, diceva: segno che l’anello incominciava ad esercitare il suo dominio su di lui».
Quando ebbi i miei primi sospetti?», meditò sondando la propria memoria. «Vediamo. Fu in quell’anno che il Bianco Consiglio cacciò via l’oscuro potere dal Bosco Atro, poco prima della Battaglia dei Cinque Eserciti: fu proprio allora che Bilbo trovò il suo anello. Un’ombra, un’ombra cadde allora sulla mia anima, benché non sapessi ancora quale fosse la causa del mio timore.
Era più che evidente che l’anello possedeva qualche infausto potere che agiva immediatamente sul proprietario. Quello fu per me il primo vero segno d’allarme, e mi resi conto che le cose non andavano per il giusto verso. Dissi ripetutamente a Bilbo che non era consigliabile adoperare certi anelli, ma lui si offendeva e spesso si arrabbiava. C’era ben poco che io potessi fare
Bilbo sembrava completamente normale. Gli anni passavano. Il tempo scorreva e non lasciava tracce su di lui. Pareva eternamente giovane. L’ombra oscurò di nuovo la mia anima e cercai di rassicurarmi dicendomi: “La sua famiglia è longeva da parte di madre. C’è ancora tempo; conviene aspettare”.
«E così feci; fino a quella notte in cui lasciò la casa. Fece e disse delle cose che mi riempirono il cuore di un timore che nemmeno le parole di Saruman seppero calmare. Sapevo finalmente che una potenza oscura e mortale era all’opera.
«Ma Bilbo non ne ha avuto un danno irreparabile, no?», chiese Frodo ansiosamente. «Col tempo tornerà ad essere normale, voglio dire: potrà riposare in pace?». «Si sentì subito meglio», disse Gandalf. «Ma c’è una sola Potenza al mondo che sa tutto sugli Anelli e sui loro effetti; ed a quanto mi consta, nessuna Potenza al mondo sa tutto sugli Hobbit. Tra i Saggi sono l’unico ad interessarmi della tradizione hobbit: un campo estremamente oscuro, ma pieno di sorprese. Sono esseri dolci come il miele e resistenti come le radici degli alberi secolari. Credo che alcuni di loro saprebbero resistere agli Anelli molto più a lungo di quanto non pensino i Saggi. Non credo sia il caso di preoccuparti per Bilbo.
«Certo, l’anello è stato in suo possesso per lunghi anni ed egli se ne servì, ragion per cui ci vorrà molto tempo prima che l’influsso sparisca, prima che egli possa rivederlo senza conseguenze nefaste, per esempio. Vedrai che poi vivrà felice per anni ed anni, rimanendo com’era al momento in cui lo lasciò; il fatto che abbia rinunciato all’anello spontaneamente, è molto importante. No, io non temevo più per il caro vecchio Bilbo, ora che aveva abbandonato quell’orribile arnese. E’ della tua sicurezza che mi sento terribilmente responsabile.
{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli anelli;
artwork by Raoul Vitale;
screencap from P. Jackson’s movie }
-Stella del Vespro