Si alzò tremando. Aveva meno di una mezza idea di andare a prendere una lampada, e più di una mezza idea di fare solo finta, e di andare invece a nascondersi in cantina dietro i barili di birra, per non tornare più finché tutti i Nani non se ne fossero andati. Improvvisamente si rese conto che la musica e il canto si erano interrotti, e che tutti lo stavano guardando con occhi scintillanti nel buio.
«Dove stai andando?» disse Thorin, con un tono che sembrava mostrare che aveva intuito entrambe le mezze idee dello Hobbit.
«Che ne pensate di un po’ di luce?» disse Bilbo in tono di scusa.
«L’oscurità ci piace!» dissero tutti i Nani. «Oscurità per affari oscuri! Mancano molte ore all’alba!».
«Ma certo!» disse Bilbo, e si sedette in fretta. Mancò lo sgabello e si sedette sul parafuoco, urtando con gran fracasso la paletta e l’attizzatoio.
«Ssst!» disse Gandalf. «Che Thorin parli». E Thorin cominciò così.
«Gandalf, Nani e signor Baggins! Ci siamo riuniti nella casa del nostro amico e compagno cospiratore, questo eccellentissimo e audacissimo Hobbit – voglia il cielo che i peli dei suoi piedi non cadano mai! lode grandissima al suo vino e alla sua birra!…». Qui fece una pausa per riprender fiato e per un’educata replica dello Hobbit, ma i complimenti eran del tutto sprecati col povero Bilbo Baggins che boccheggiava tentando di protestare contro l’esser chiamato audace e peggio che mai compagno cospiratore, pur non riuscendo a produrre nessun suono, tanto era abbattuto.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, ArtStation – Thorin Oakenshield by Mariana Sámano}
-Ancalagon