Valinor, 1.500 A.A. – Splendente in cielo
Dopo l’Oscuramento di Valinor e la distruzione dei Due Alberi, Telperion, l’Albero Bianco, confortato dalle lacrime di Nienna e destinatario delle disperate attenzioni di Yavanna, generò un ultimo Fiore d’Argento prima della fine. Secondo le leggende degli Anni Antichi, Aulë e i suoi artigiani forgiarono un vascello per sollevare quel fiore nel cielo, e Tilion, uno dei cacciatori di Oromë, ricevette l’incarico di guidarlo: a lui fu affidata la Luna. Si dice che fu scelto perché era esperto nel trovare sentieri in luoghi oscuri in cui la luce era fioca, e che sommamente amava l’argento e il tenue lucore che esso emanava. Fu quindi con orgoglio e piacere che accettò l’incarico.

Ma vi è anche chi dice che egli accettò l’incarico perché, contemporaneamente a lui, la Maia Arien fu scelta per guidare il vascello del Sole. E di lei da lungo tempo Tilion era rimasto invaghito, pur consapevole che ella fosse un Ainu molto più potente di lui, e del fatto che non fosse in grado di sopportare a lungo il calore che Arien emanava.
Tilion condusse il suo carico verso i cieli occidentali proprio mentre Fingolfin e il suo popolo attraversavano le lande gelide di Helcaraxë, offrendo loro una luce tremula nel cammino verso la Terra di Mezzo. Così ebbe fine la Lunga Notte, e le Ere delle Stelle volsero al termine. Dopo sette “giorni” lunari, anche il Sole sorse.
La Luna apparve per la prima volta sopra Valinor, all’estremo Ovest del Mondo, ma Varda mutò tale ordine, così che la Luna iniziasse il suo corso dal basso del mondo, sorgendo infine da Oriente – come fa ancora oggi. E quando la Luna si sollevò dalle tenebre dell’Ovest, l’esercito di Fingolfin fece risuonare le sue trombe d’argento, e cominciò la marcia verso la Terra di Mezzo, proiettando lunghe ombre nere sulle terre oscure.
Ed anche per questa ragione, e cioè il fatto che il tenue lucore della Luna lascia visibili in cielo le stelle di Varda, è ad essa che gli Elfi rivolgono il maggior amore, sebbene gli Uomini siano invece più legati alla forte luce del Sole.

Secondo le leggende elfiche, Tilion era un timoniere incostante: talvolta si attardava a lungo sotto la Terra, oppure compariva nei cieli insieme al Sole. Per questo viene chiamata Rána, la errante.
Era attratto dalla sua fulgida luce, poiché il Sole era stato lanciato nei cieli poco dopo la Luna, e sempre bramava di vedere Arien alla sua guida, con la fiammeggiante chioma al vento di Ilmen. Questo suo desiderio di avvicinarsi alla fiamma luminosa fu, secondo i saggi, la causa dell’oscuramento del volto della Luna, che oggi appare bruciata e imbozzacchita a seguito di questi incontri.
Va tuttavia ricordato che, secondo un’altra tradizione del legendarium, il Sole e la Luna non erano i frutti dei Due Alberi, ma erano in realtà precedenti alla creazione degli Alberi. Al contrario, gli Alberi furono creati per preservare la luce del Sole dopo che fu contaminato da Melkor quando tentò di aggredire Arien.
Infine, un’ultima narrazione racconta che un giorno Melkor scoprirà come infrangere la Porta della Notte – e in quell’ora distruggerà sia il Sole che la Luna. Ma quando ciò debba avvenire, non ne parlano le Antiche Profezie, né ce lo raccontano le profezie dei saggi.