L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - I. Poesia dalla History of Middle Earth [13] The Bidding of the Minstrel

L’invito al menestrello, dal Lai di Eärendel

già

Il menestrello rinuncia al canto o Il Lai di Eärendel

[Sommario in prosa]

La barca di Eärendel attraversa il Nord. Islanda. [spinta dal Vento del Nord]. Groenlandia e le isole selvagge: raffiche possenti e la cresta di una grande onda lo spingono in regioni più calde, spinto dal Vento dell’Ovest. Terra di uomini strani, terra di magia. La casa della Notte. Il Ragno. Fugge dalle reti della Notte con pochi compagni, vede una grande isola montuosa e una città d’oro [Kôr] – il vento lo spinge verso sud. Uomini-albero, Abitanti del Sole, spezie, montagne di fuoco, mare rosso: Mediterraneo (perde la barca (viaggia a piedi per le regioni selvagge dell’Europa?)) o Atlantico. Casa. Diventa vecchio. Si fa costruire una nave nuova. Dice addio alla sua terra del nord. Salpa ancora verso occidente fino al bordo del mondo, proprio mentre il Sole si tuffa nel mare. Naviga nel cielo e non torna mai più sulla terra.

La città d’oro era Kôr ed egli aveva colto la musica dei Solosimpë, e torna per ritrovarla solo per scoprire che le fate sono partite da Eldamar. Vedi quadernetto. Cosparso di polvere di diamante mentre sale per le vie deserte di Kôr.

[Poesia]

“Cantaci ancora d’Eärendel il viaggiatore,
Intona un lai sul suo bianco remare,
Più splendido di quanto sogna il cuore,
Spuma di musica sul profondo mare.
Cantaci storie d’eterno amor dei flutti
Opera d’Eldar quando luce immutata era,
Tessendo incanti pari a vino, e come tutti
Gli ardenti spruzzi e aromi della sera;
Narra i crepuscoli in oceani sussurranti;
Il suo salpare da isole scordate
Verso i moti d’insonni onde incessanti;
Le vele gonfie a brezze appena nate,
Il gorgogliare d’acque tropicali
Che tintinnava alla ricurva prora,
E come in mille leghe, gemme a bianche ali,
Procellaria, gabbiano è resa allora
La nave che si slancia in prodi viaggi
Prima che greve di mare torni a casa,
Fra curve, soste e intrepidi passaggi,
Giungendo a notte in porto non attesa.”

“La musica è interrotta, le parole scordate,
Il sole è smorto, la luna è vecchia ormai,
Le navi elfiche son putride o affondate,
Nei cuor fuoco e stupore non trovai.
Chi or potrà narrare e di che arpa alle note
Con giusti toni e ricche melodie,
Col magico pallor di grotte ignote,
O di spiagge e dune con le forti armonie,
Come snella era la nave, e il legno suo splendente;
Come argentee eran le vele e l’albero svettava,
E argentata di spume era la prua lucente
E i fianchi agili mentre qual cigno andava!
Ciò che posso cantare son solo frammenti
Di auree fantasie nate in sognanti umori,
Una fiaba sussurrata alle braci morenti
Di fatti remoti che ora sanno pochi cuori.”

J. R. R. Tolkien
St. John’s Street, Oxford, inverno 1914

 

{Earendil & Elwing by Roger Garland}

 

Tratto da Il Libro dei Racconti Perduti – Parte II
Traduzione di Luca Manini

 

-Rúmil

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