Allora Aragorn si congedò affettuosamente da Elrond. Il giorno seguente disse addio a sua madre, alla casa di Elrond e ad Arwen, e partì verso luoghi selvaggi. Combatté per quasi trent’anni la lotta contro Sauron, e divenne amico di Gandalf il Saggio, dal quale apprese molta saggezza. Con lui fece molti pericolosi viaggi, ma con il trascorrere degli anni partì molto spesso da solo. Ardui e lunghi erano i sentieri che percorreva, e il suo aspetto divenne tetro e severo, salvo quando sorrideva; eppure tutti gli Uomini lo consideravano degno di grandi onori, come un re in esilio, quando non nascondeva le sue vere sembianze.
Egli infatti viaggiava sotto molti aspetti diversi, e conquistò gloria e fama con nomi differenti. Cavalcò nell’esercito di Rohan, e combatté per il Sire di Gondor per terra e per mare; ma, al momento della vittoria, si allontanava dagli Uomini dell’Ovest e si recava da solo a sud o a est, esplorando il cuore degli Uomini, buoni o malvagi, e scoprendo i complotti e gli artifizi dei servitori di Sauron.
«Egli divenne così il più coraggioso degli Uomini, abile in ogni loro arte, colto in ogni loro storia, eppure era più di essi; perché la sua era una saggezza elfica, e nei suoi occhi avvampava una luce che pochi riuscivano a sopportare. Il suo volto era triste e severo a causa del destino che incombeva su di lui, e tuttavia in fondo alla sua anima viveva sempre la speranza, e di tanto in tanto l’allegria sorgeva in lui come una fonte da una roccia.
{J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli, appendici
Viggo Mortensen from Peter Jackson’s movie; Aragorn by Mike Dalzell}
– Stella del Vespro

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