Dalla lettera 246 di Tolkien

L’anello era suo (di Sauron) e sottoposto alla sua volontà. Anche a distanza egli aveva un effetto su di esso, facendolo operare in modo che tornasse da lui. Alla sua presenza, nessuno se non pochissimi della stessa statura, avrebbe potuto sperare di impedirgli di prenderlo. Fra i mortali nessuno, nemmeno Aragorn. Ci si deve immaginare Sauron come assolutamente terrificante.

art by Alan Marson

Degli altri, solo Gandalf avrebbe potuto vincerlo, poiché era un emissario delle Potenze e una creatura dello stesso ordine, uno spirito immortale che aveva assunto forma fisica. Nello “specchio di Galadriel” sembra che lei si considerasse capace di adoperare l’Anello e sostituire l’Oscuro Signore. Se fosse così, lo stesso varrebbe anche per gli altri custodi dei Tre, specialmente Elrond. Ma questo è un altro discorso: era parte dell’inganno fondamentale dell’Anello riempire la mente con fantasia di potere supremo. Ma questo i grandi lo avevano ben considerato è rifiutato. Il rifiuto della tentazione da parte di Galadriel si basava su considerazioni e propositi precedenti. In ogni caso, Elrond o Galadriel avrebbero continuato la politica attualmente adottata da Sauron: avrebbero costruito un impero con grandi generali, assolutamente asserviti, ed eserciti e macchine da guerra fino a poter sfidare Sauron e a distruggerlo con la forza. Un confronto con Sauron da soli, senza aiuto, uno contro uno, non sarebbe stato contemplato. Se Gandalf avesse vinto, il risultato per Sauron sarebbe stato uguale alla distruzione dell’anello: per lui sarebbe stato come distrutto, perso per sempre. Ma l’anello con tutte le sue opere avrebbe continuato a esistere. Sarebbe stato Esso il padrone alla fine.
Gandalf come Signore dell’Anello sarebbe stato molto peggiore di Sauron. Sarebbe rimasto virtuoso ma di una virtù ipocrita. Avrebbe continuato a governare e organizzare le cose per il “bene” e a beneficio dei suoi sudditi secondo la propria saggezza.
– a margine Tolkien ha scritto: “così, anche se Sauron moltiplicava il male, lasciava il “bene” chiaramente distinto da esso. Gandalf avrebbe reso il bene detestabile e somigliante al male.”

 

La realtà in trasparenza, lettere 1914-1973

Art by Michele Mantoani
  • Stella del Vespro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top