Al centro della tavola, poggiato contro gli arazzi appesi alle pareti, vi era un baldacchino sotto il quale sedeva una graziosa dama; tanto rassomigliava a Elrond che Frodo capì che doveva essere legata a lui da stretta parentela. Giovane era, eppur non tanto. La chioma corvina non era sfiorata dalla brina, le braccia bianche ed il viso limpido erano lisci e vellutati, e miriadi di stelle risplendevano negli occhi grigi come crepuscolo luminoso; ma il portamento era regale e lo sguardo rivelava riflessione e saggezza, apprese attraverso anni di esperienza.
Fu così che Frodo vide colei che pochi fra i mortali avevano ammirata: Arwen, figlia di Elrond, che si diceva reincarnasse le sembianze di Lùthien, e che fu chiamata Undómiel, poiché era la Stella del Vespro del suo popolo. Mai prima d’allora Frodo aveva visto o immaginato una tale bellezza in un essere vivente.

Art by Ira Poplavskaya

[…]
Si alzarono silenziosamente dirigendosi all’ombra dei pilastri verso la porta. Frodo si fermò un attimo per voltarsi a guardate. Elrond seduto sulla sua poltrona aveva il viso illuminato dal fuoco come gli alberi dai raggi estivi. Accanto a lui sedeva Dama Arwen. Frodo vide con sorpresa che Aragorn era in piedi vicino a lei; la sua cappa scura era gettata indietro ed egli pareva vestito dell’armatura elfica, mentre una stella gli risplendeva sul petto. Stavano parlando assieme, quando d’un tratto Frodo ebbe l’impressione che Arwen si voltasse verso di lui, e che la luce dei suoi occhi lo investisse, penetrandogli il cuore.
Rimase immobile e silenzioso mentre le dolci sillabe del canto elfico s’innalzavano come limpide gemme fatte di musica e parole. «E’ un canto per Elbereth», disse Bilbo. «Canteranno questa ed altre canzoni del Sacro Regno molte volte stasera. Vieni!».

  • Stella del Vespro
Art by Magali Villeneuve

 

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