Allora cominciamo col fare ciò ch’è indispensabile

 «Allora cominciamo col fare ciò ch’è indispensabile», disse Legolas. «Non abbiamo né il tempo né gli utensili necessari per seppellire profondamente il nostro compagno o per ricoprirlo con un tumulo. Potremmo erigere un monticello di pietre».
 «Sarebbe un lavoro lungo e pesante: i sassi si trovano soltanto sulla riva», ribatté Gimli.
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Forte gridò il Signore delle Aquile

Dagli Orchi si levò un urlo di sorpresa e di rabbia. Forte gridò il Signore delle Aquile, con cui Gandalf aveva appena parlato. I grandi uccelli che erano con lui si precipitarono indietro, e scesero come grosse ombre nere. I lupi ulularono e digrignarono i denti; gli Orchi urlarono e batterono i piedi per la collera, e invano scagliarono in aria le loro lance pesanti.
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Birra della Contea

Tom slumped along the road, as the light was failing.
Rushey lamps gleamed ahead. He heard a voice him hailing.
‘Whoa there!’ Ponies stopped, wheels halted sliding.
Tom went plodding past. never looked beside him.
‘Ho there! beggarman tramping in the Marish!
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Dobbiamo fare una scelta difficile!

 «Innanzi tutto dobbiamo pensare al caduto», disse Legolas. «Non possiamo abbandonarlo come una carogna in mezzo a questi immondi Orchi».
 «Ma dobbiamo agire con rapidità», disse Gimli. «A lui non piacerebbe che perdessimo tempo. Dobbiamo seguire gli Orchi, se vogliamo sperare ancora che qualcuno dei nostri compagni prigionieri sia ancora vivo».
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Ma non fece mai quel balzo

Allora Gandalf si arrampicò in cima all’albero. Un improvviso splendore si sprigionò come un fulmine dal suo magico bastone, mentre egli si preparava a saltar giù dall’alto, proprio in mezzo alle lance degli Orchi. Questa sarebbe stata la fine per lui, anche se probabilmente ne avrebbe uccisi molti schiantandosi al suolo come una saetta.
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primo Re dei Dúnedain

In antichi tempi, la città principale e porto di Númenor si trovava nella zona centrale delle coste occidentali di quella terra, ed era detta Andúnië perché volta al tramonto. Ma al centro del paese sorgeva un monte alto e ripido, detto Meneltarma, cioè Pilastro del Gelo, e sovr’esso stava un luogo elevato consacrato a Eru Ilúvatar, non cintato né coperto da tetto, e nessun altro tempio o santuario s’aveva nella terra dei Númenórean.
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Che cosa fare adesso?

 «Boromir è morto», disse Aragorn. «Io sono illeso, perché non ero qui con lui. È caduto difendendo gli Hobbit, mentre io ero in cima alla collina».
 «Gli Hobbit!», gridò Gimli. «Dove sono? E dov’è Frodo?».
 «Non lo so», rispose faticosamente Aragorn.
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Ya hoy!

Incendia felci, incendia piante!
Fanne una torcia ben sfolgorante
che renda il cuor della notte festante,
Ya hey!
Cuocili e tostali da bravo cuoco
finché le barbe prendano fuoco;
gli occhi son vitrei, la pelle rotta,
la chioma puzza, com’è ridotta!
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nessuno a salutarlo c’era

‘You may call, Woodman Tom. And you can talk your beard off.
Three arrows in your hat! You we’re not afeared of!
Where would you go to now? If for beer you’re making,
the barrels aint deep enough in Breredon for your slaking!’
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chinarono il capo in segno di dolore

 Fu così che lo trovarono Legolas e Gimli. Tornavano dalle pendici occidentale del colle, strisciando silenziosamente fra gli alberi come cani in agguato. Gimli stringeva l’ascia, e Legolas, che aveva esaurito tutte le frecce, il lungo pugnale. Giunti nella radura si arrestarono stupefatti; poi chinarono il capo in segno di dolore, poiché avevano capito subito che cosa era accaduto.
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