Menegroth, 504 P.E.
Thingol e Melian, nonostante la rovina che circondava il loro regno, erano ancora i superbi Signori del Doriath protetto dalla Cintura della Maia. E si racconta che il quando Thingol portava il Silmaril, la sua Terra diventava la più bella di tutte le contrade a Est del Mare, e che lo splendore del Re e della Regina rivaleggiava con quello dei Signori di Tirion.
Thingol volle allora invitare i grandi artigiani Nani di Nogrod a Menegroth per incastonare il Silmaril di Luthien nella collana di Finrod, la Nauglamìr, che proprio dai loro antenati fu forgiata quando ancora nel Beleriand vigeva una vigile pace. Thingol l’aveva ricevuta da Hùrin Thalion, unico pegno per la morte del figlio che quest’ultimo aveva raccolto a Nargothrond.
Una volta terminata l’opera, tale era la magnificenza della Nauglamìr con il Silmaril al suo interno, ch’essa accese la bramosia dei Nani. Ed essi la reclamarono per loro, adducendo diritti sulla stessa collana. In tutta risposta Thingol si fece beffe di loro, definendoli un popolo deforme inadatto persino a stare al suo cospetto. E nel tumulto che seguì il Re venne ucciso.
I Nani rimasero quasi tutti uccisi durante la fuga, ma alcuni riuscirono a superare le difese del Doriath, e raggiunsero Nogrod, ove convinsero Naugladur, loro Signore, ad andare a riprendersi la collana.
Così i Nani di Nogrod vennero meno agli antichi patti e marciarono sul Doriath, rimasto senza protezione poiché Melian, distrutta dal dolore per la morte del marito, aveva perso ogni interesse per la Terra di Mezzo ed era tornata ad Ovest. E la sua Magia con lei.