«La chiave! La chiave!» gridò Bilbo. «Dov’è Thorin?».
Thorin si precipitò avanti. «La chiave!» urlò Bilbo. «La chiave che stava colla mappa! Sbrigati a provarla finché c’è ancora tempo!». Allora Thorin si drizzò e si tolse dal collo la catena a cui era attaccata la chiave. La infilò nel buco. Entrò benissimo e girò! Tac! Il bagliore si spense, il sole tramontò, la luna sparì, e la sera balzò su nel cielo.
Ora spinsero tutti insieme, e lentamente una parte della parete rocciosa cedette. Apparvero lunghe fessure diritte che si allargarono progressivamente. Si delineò una porta alta un metro e mezzo e larga uno, e lentamente – senza un rumore – si aprì verso l’interno. Sembrò che il buio uscisse fuori come un vapore dall’apertura sul fianco della Montagna: un’oscurità profonda in cui non si poteva vedere nulla si parò davanti ai loro occhi, una bocca sbadigliante che conduceva all’interno e in profondità.
Tratto da: Lo Hobbit, Sulla soglia
Thorin Oakenshield by Soni Alcorn-Hender Bohemian Weasel
-Thorin