Da allora, tutto il suo amore andò al figlio; e Fëanor crebbe rapidamente, e un segreto fuoco gli si accese dentro. Era alto, bello di volto e destro, i suoi occhi erano lucenti e penetranti, i capelli neri come ala di corvo; e nel perseguimento dei propri scopi, era perseverante e risoluto. Ben pochi riuscivano a distoglierlo dai suoi scopi con la parola, nessuno con la forza. Divenne, di tutti i Noldor allora e dopo, quello dalla mente più duttile e dalla mano più abile. In gioventù, perfezionando l’opera di Rùmil inventò quelle lettere che portano il suo nome, e di cui sempre in seguito gli Eldar si servirono; e fu lui che, primo tra i Noldor, scoprì come si potessero ottenere, con l’artificio, gemme più grandi e più lucenti di quelle della Terra. Le prime che Fëanor produsse erano bianche e incolori, ma, esposte alla luce delle stelle, splendevano di fuochi azzurri e argentei più luminosi di Helluin; e anche altri cristalli egli produsse, grazie ai quali cose remotissime potevano essere viste, piccole ma chiare, quasi attraverso gli occhi delle aquile di Manwë.
Il Silmarillion, Capitolo VI, Feanor e la liberazione di Melkor
Fëanor and the Silmarils by BellaBergolts on DeviantArt
-Thorin