
La frusta sibila, sferza, poi schiocca! Colpisce, e un gemito t’esca di bocca!
Davanti a loro apparve ora un bagliore di luce rossa. Gli Orchi si misero a cantare, o meglio, a gracidare, accompagnandosi col battito dei piedi sulla pietra e scuotendo ritmicamente i loro prigionieri.
Afferra e spezza! Voragine nera!
Acciuffa, sbatti! Poi spazza a bufera!