Con un rapido balzo da terra afferrò un ramo che cresceva dal tronco al di sopra della sua testa. Dondolò sospeso per un attimo, ma improvvisamente una voce parlò dalle ombre degli alberi su di lui.
«Daro!», disse con tono autoritario, e Legolas ricadde a terra stupefatto e spaventato. Si acquattò contro il tronco.
«State fermi!», disse sussurrando agli altri. «Non muovetevi e non parlate!».
Si udì nelle fronde un riso sommesso, ed un’altra limpida voce parlò in una lingua elfica. Frodo capiva poco di quel che veniva detto; il popolo Silvano ad est delle montagne parlava un linguaggio dissimile da quello degli Elfi dell’Ovest. Legolas levò lo sguardo rispondendo nello stesso idioma.
«Chi sono, e cosa dicono?», domandò Merry.
«Sono Elfi», rispose Sam. «Non udite le loro voci?».
«Sì», disse Legolas, «sono Elfi, e dicono che respirate così forte che potrebbero con una freccia trafiggervi al buio». Sam si mise immediatamente una mano sulla bocca. «Ma dicono anche che non dovete temere. Da tempo si sono accorti della nostra presenza. Udirono la mia voce al di là del Nimrodel, e capirono che appartenevo alla loro stirpe nordica* e quindi non ci ostacolarono nell’attraversamento del fiume; infine udirono anche la mia canzone. Ora mi pregano di salire insieme con Frodo; pare che abbiano ricevuto notizie su lui e sul nostro viaggio. Chiedono agli altri di pazientare un attimo, facendo la guardia ai piedi dell’albero, in attesa che essi abbiano deciso sul da farsi».
*Vedi la nota dell’Appendice F: A proposito degli Elfi.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Marksman of Lórien. Illustration for Lord Of The Rings card game by Drazenka Kimpel}
-Ancalagon