Avevano percorso poco più di un miglio nella foresta quando incontrarono un altro corso d’acqua, che fluiva rapido dai declivi alberati inerpicantisi ad ovest verso le montagne. Lo udivano scrosciare in una cascata a qualche distanza fra le ombre alla loro destra. Le scure acque veloci attraversavano il sentiero innanzi a loro, unendosi all’Argentaroggia in un turbine di stagni occultati dalle radici degli alberi.
«Questo è il Nimrodel!», disse Legolas. «Su questo fiume gli Elfi Silvani composero molte canzoni tanto tempo fa, e noi del Nord le cantiamo tuttora, memori dell’arcobaleno sulle cascate, e dei fiori d’oro galleggianti sulla sua schiuma. Tutto è oscuro ormai, e il Ponte sul Nimrodel è crollato. Immergerò i miei piedi nelle acque, che pare guariscano dalla fatica». Avanzò, e dopo aver disceso il ripido argine fece un passo nel torrente.
«Seguitemi!», gridò. «L’acqua non è profonda. Proviamo a guadarla! Sull’altra sponda potremo riposare, ed il rumore dell’acqua che cade ci porterà forse il sonno, e l’oblio dei dispiaceri».
Uno dopo l’altro discesero l’argine e seguirono Legolas. Frodo rimase un istante fermo sul bordo, lasciando che l’acqua gli lambisse i piedi stanchi. Era fredda, ma pulita al tatto, e man mano che egli avanzava, sentiva che ogni macchia del viaggio ed ogni ombra di fatica svaniva dalle sue membra, lavate dalle acque che gli arrivavano al ginocchio.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Frodo nel Nimrodel by Stephen Graham Walsh}
-Ancalagon