A est, il braccio delle montagne proiettato in avanti si dirupava bruscamente, e delle terre lontane si estendevano al di là, ampie ed imprecise. Verso sud le Montagne Nebbiose si allungavano interminabili a perdita d’occhio. A meno di un miglio di distanza, e leggermente più in basso, poiché essi si trovavano in un punto elevato del fianco orientale della vallata, scorsero un lago; era lungo e ovale, e pareva la punta di una lancia conficcata profondamente nella conca a nord; ma la parte meridionale delle acque era fuori delle ombre, immersa nella luce del sole. Eppure era anch’essa scura, dell’azzurro profondo di un limpido cielo notturno visto da una stanza illuminata. La superficie era calma e per nulla increspata. Tutt’intorno alla nuda sponda i pendii scoscesi erano ricoperti di soffice erba.
«È il Mirolago, il profondo Kheled-zâram!», disse Gimli triste. «Ricordo quel che egli disse: ” Possa la sua vista procurarti gioia! Ma non potremo attardarci”. A lungo viaggerò prima di poter nuovamente gioire; ora son io che devo affrettare il passo, mentre egli deve rimanere qui».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Kheled-zâram by KalaNemi.deviantart.com on @deviantART}
-Ancalagon