Come vi ho già detto, gli Hobbit sono molto bravi a non far rumore, specialmente nei boschi; inoltre, prima di mettersi in moto, Bilbo si era infilato l’Anello. Per questo i ragni non lo videro, né lo udirono arrivare.
Era infatti avanzato per un po’ con somma cautela, quando la sua attenzione fu attratta da una chiazza di ombra fitta e nera davanti a lui, nera perfino per quella foresta, simile a una macchia di mezzanotte che non fosse mai stata tolta. Mentre si avvicinava, vide che essa era prodotta da ragnatele che si sovrapponevano e si intersecavano per ogni dove, e vide dei ragni enormi e orribili accoccolati sui rami sopra di lui, e anello o non anello egli tremò per la paura che lo potessero scoprire. Stando dietro a un albero ne osservò un gruppo per un po’, poi nel silenzio e nella quiete del bosco si rese conto che quelle creature ripugnanti stavano parlando fra loro con voci che erano una specie di esile stridio sibilante, e che egli poteva capire molte delle parole che dicevano. Parlavano dei Nani!

{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Mosche e Ragni, https://www.youtube.com/watch?v=P7okDxF2waw}
-Ancalagon

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