ma adesso stava in guardia

 Bilbo si allontanò strisciando dalla parete, più silenzioso di un topo; ma Gollum si irrigidì immediatamente, fiutò l’aria e i suoi occhi divennero verdi. Sibilò piano ma minacciosamente. Non poteva vedere lo Hobbit, ma adesso stava in guardia, e aveva altri sensi che il buio aveva affinato: l’udito e l’olfatto.
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Ogni cosa è più chiara adesso

 «Certo te ne rendi conto, amico mio?», disse, voltandosi di scatto nuovamente verso Frodo. «Dici di avere paura. Se così è, anche il più ardito ti comprenderebbe. Ma non credi che sia il tuo buonsenso che si ribella?».
«No, ho paura», disse Frodo.
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Siate i benvenuti

 I quattro Hobbit varcarono l’ampia soglia di pietra e si arrestarono, abbagliati. Erano in una stanza lunga dal soffitto basso, illuminata a giorno da lampade che oscillavano appese alle travi della volta, mentre sul tavolo di lucido legno scuro un’infinità di candele alte e gialle ardevano allegramente.
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Morte e dannazione a loro!

 Via via che il conto aumentava, egli rallentò il passo, e cominciò ad avanzare con incertezza e a piagnucolare, poiché si stava allontanando dal lago e cominciava ad avere paura. Potevano esserci in giro degli Orchi, ed egli aveva perso il suo anello.
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E ci ordinano di gettare via l’Anello!

 Boromir camminava in lungo ed in largo, parlando sempre più concitato. Pareva quasi aver dimenticato Frodo, nell’esaltare muraglie ed armi e il radunarsi degli uomini; faceva progetti per grandi alleanze e gloriose vittorie future; e dopo aver distrutto Mordor, diveniva egli stesso un potente re, saggio e benevolo.
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bocca fatta per ridere, bere e mangiare

 Per quanto riguarda gli Hobbit della Contea, di cui tratta questo nostro racconto, essi erano, nei tempi di pace e di benessere, un popolo allegro e spensierato; portavano vestiti di colori vivaci, preferendo il giallo ed il verde, ma calzavano raramente scarpe, essendo i loro piedi ricoperti di un pelo riccio e folto, proprio come i loro capelli, che erano solitamente castani, e le piante dure e callose come suole.
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dâur

Bârî’n Nidir nê[nâkham]
[Ni]dir nênâkham
Nêbâbîtham Ma[gânanê]
[Ma]gâna[nê] [Magâ]nanê
Nêtab[dam] dâur-[ad]
Nêbâbîtham ma[gânanê]
[Ma]gâna[nê] Katha[râd]
Bârî ‘n îdô nêd
Noi rinneghiamo il nostro creatore.
Noi siamo legati all’oscurità.
Cerchiamo di conquistare per noi stessi il potere e la gloria.
Ora veniamo noi, i Nove,
Signori della vita eterna.
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Non conosce la strada per uscire…

 «Non ha senso tornare indietro a cercarlo là. Non ci ricordiamo tutti i posti dove siamo passati. E non serve a niente. Il Baggins ce l’ha in tasssca; quell’odioso ficcanaso l’ha trovato, lo diciamo noi.
 «Lo sssupponiamo, tesoro, lo sssupponiamo solamente.
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