LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4B - Corpus Q(u)enya: Nieninqe

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Proseguiamo nell’esposizione del corpus Qenya, in special modo le poesie citate (e recitate!) da Tolkien all’interno del saggio-conferenza A Secret Vice (1931), mostrando per la prima volta, o quasi, a un pubblico specializzato di filologi la sua segreta passione per la creazione di linguaggi inventati, attraverso esempi di componimenti poetici nelle due principali lingue elfiche di sua creazione (all’epoca era ancora da lui utilizzato il termine elfin, in luogo di elvish che sarebbe diventato quello favorito da lì a qualche anno): il Qenya (stadio preliminare del Quenya a noi ben noto tramite Il Signore degli Anelli) e il Noldorin (precursore del Sindarin).

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Castar, le monete di Gondor

Le monete di Gondor - I Castar

Primi secoli Terza Era – in uso nella Quarta Era

 

Quando si parla della vita quotidiana del Regno di Gondor, sono in realtà pochissime le informazioni di cui disponiamo, dal momento che i compilatori del Libro Rosso erano più interessati a narrare la cronaca dei grandi eventi a cui prendevano parte piuttosto che ad approfondire le dinamiche sociali ed economiche dei Paesi e dei popoli con i quali interagivano.…

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SÔVAL PHÂRË – (La“Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EPISODIO 17: Dalla traduzione alle traduzioni (Parte 3) [SVEZIA]

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Addentrandoci nella nostra panoramica sulle prime traduzioni del Signore degli Anelli, affrontiamo adesso la traduzione svedese, la quale a un primo esame del Professore (sempre inerente la nomenclatura) risultò perfino più indigesta rispetto a quella olandese.

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SÔVAL PHÂRË – (La“Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EPISODIO 16: Dalla traduzione alle traduzioni (Parte 2) [OLANDA]

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Proseguiamo con la rassegna di quei passi dall’epistolario del Professor Tolkien che ci aiutino a districarci nella complessa situazione delle traduzioni del Signore degli Anelli.

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4A - Corpus Q(u)enya: Oilima Markirya

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Come annunciato nello scorso appuntamento, approfittiamo della disamina affrontata su A Secret Vice e sugli esempi portati da Tolkien di composizioni poetiche in lingue elfiche per proporre qualche brano di corpus in lingua (in questo caso) Qenya, accennando una comparazione con reinterpretazioni del medesimo brano in Quenya maturo.

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Aragorn II Elessar

Eriador, 2.931 T.E. – Minas Tirith, 120 Q.E.

 

Aragorn figlio di Arathorn II e Gilraen, Erede di Isildur, Capitano dei Dúnedain, Gemma elfica, speranza del suo popolo, sposo di Arwen Stella del Vespro, nemico di Sauron Gorthaur e Re di Gondor e Arnor, il più grande e il più celebrato Uomo del suo tempo e di molti secoli a venire, nacque nel 2931 della Terza Era, quando l’Ombra si era ormai propagata dall’Est e la minaccia di Sauron si stava ormai espandendo come una nera marea verso l’Ovest della Terra di mezzo.…

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4 - Conclusione del saggio A Secret Vice: esempi di poesia elfica

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Ci apprestiamo a concludere la disamina sul saggio A Secret Vice, che come si è visto è pregno di informazioni sulle origini dell’attitudine di Tolkien alla creazione di lingue inventate e sui suoi primi esperimenti, ancora rudimentali e “pre-elfici”, ma contiene anche una serie di interessantissime riflessioni sulla facoltà linguistica, sull’artisticità del comporre lingue, e su come esista una certa continuità tra le lingue tradizionali e le lingue artistiche, in merito al procedimento seguito per codificarle.

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SÔVAL PHÂRË – (La“Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EXTRA: Autorialità e collettività nell’idea tolkieniana della letteratura

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Nel corso dello scorso appuntamento abbiamo introdotto un nuovo percorso di disamina, dall’argomento traduzioni straniere delle opere di Tolkien, e per farlo abbiamo, come d’abitudine, preso spunto dalle sue lettere.

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SÔVAL PHÂRË – (La“Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EPISODIO 15: Dalla traduzione alle traduzioni (Parte 1)

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Con il post di oggi inizia una nuova fase di questa rubrica: dopo aver ripercorso (episodi 7-14), attraverso le lettere di Tolkien, la sua visione sui temi della traduzione, dell’adattamento, della coniazione dei nomi, ci accingiamo oggi a introdurre un nuovo macro-argomento correlato: le traduzioni delle opere del Professore per le edizioni straniere.

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 Si voltò, scendendo a spron battuto il sentiero. Cadde e si ferì le ginocchia. Si rialzò, continuando a correre. Giunse all’orlo del prato di Parth Galen lungo la riva, ove le barche erano state tirate a secco. Non c’era nessuno. Gli parve di udire delle grida nei boschi dietro di sé, ma non vi fece caso.
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