Dopo colazione spuntarono i Sackville-Baggins, Lobelia e suo figlio Lotho dai capelli color stoppa, il che infastidì terribilmente Frodo.
«Finalmente è nostra!», disse Lobelia mettendo piede in casa. Non era educato, e nemmeno del tutto vero, poiché l’atto di vendita di Casa Baggins avrebbe avuto effetto soltanto dopo la mezzanotte. Ma Lobelia aveva un’attenuante: aveva dovuto aspettare settantasette anni più di quanto non pensasse, prima di poter essere lei la padrona; ed ora aveva cento anni! In ogni modo era venuta a controllare che tutto ciò che aveva comprato vi fosse ancora e vi rimanesse; inoltre voleva le chiavi. Ci volle un bel po’ di tempo per soddisfarla, poiché aveva portato con sé un inventario completo che verificò fino all’ultimo articolo. Finalmente se ne andò col suo adorato Lotho, con la chiave di riserva, e con la promessa che l’altra chiave sarebbe stata affidata ai Gamgee di via Saccoforino, cosa che palesemente non le garbava: riteneva i Gamgee capaci di saccheggiare la caverna durante la notte. Frodo non le offrì nemmeno un sorso di tè.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, In Tre si è in Compagnia, Lobelia Sackville-Baggins concept-art by Christina Goupil}
-Ancalagon