La Nauglamir, di Ted Nasmith

Monti Azzurri, ? Prima Era – Esistente in Valinor (?)

 

Tra le opere degli artieri nanici, che per tutta la Prima Era produssero armi, gioielli e monili per sé e per i Signori degli Eldar con cui a lungo strinsero un’alleanza, arricchendosi vicendevolmente con il commercio tra il Sirion e i Monti Azzurri, superna era la Nauglamír, come in Sindarin era chiamata la collana d’oro forgiata dai Nani di Nogrod e Belegost per Finrod Felagund.

Si trattava di un’oggetto d’estrema grazia, eppur di splendente luce, ornata com’era da un numero incalcolabile di gemme che lo stesso Felagund aveva portato da Valinor. Eppure, nonostante lo splendore, era leggera come fosse fatta di paglia. Era il tesoro più prezioso di Finrod a Nargothrond, e l’opera nanica più rinomata dei Tempi Antichi.

 

Húrin trova la Nauglamìr a Nargothrond, di Pete Amachree
Húrin trova la Nauglamìr a Nargothrond, di Pete Amachree

Dopo la caduta di Nargothrond, la Nauglamír giacque dimenticata nel tesoro di Glaurung. Ma Húrin Thalion la ritrovò e la portò nel reame di Doriath. La gettò ai piedi di Thingol con disprezzo, ringraziandolo con parole amare per aver accolto suo figlio Túrin e sua moglie Morwen, che aveva poche settimane prima sepolti alla Cabed-en-Aras. Melian la Regina parlò a Húrin, cercando di placare la sua collera; e fissando a lungo nei suoi occhi di Maiar, in cui ancora risiedeva la verità della luce di Valinor, Húrin comprese infine quanto Morgoth avesse distorto la realtà per piegarlo al dolore. Allora sollevò la Nauglamír e la offrì a Thingol:

 

 

 

«Accogli ora, signore, la Collana dei Nani, come dono di uno che nulla possiede, e in ricordo di Hùrin del Dor-lómin. Perché ora il mio destino è compiuto e il disegno di Morgoth realizzato; ma io non sono più suo schiavo»
Il Silmarillion, XXIILa Rovina del Doriath

La richiesta di Thingol, di Peter Xavier Price
La richiesta di Thingol, di Peter Xavier Price

 

Dopo la partenza di Húrin, Thingol a lungo osservò la collana. E nacque in lui l’idea di far rifondere il tesoro per incastonare al suo interno il Silmaril di Lúthien e Beren, che egli amava più di ogni altra cosa, così da poterlo portare con sé giorno e notte. Per questo convocò nuovamente i Nani di Nogrod, non pensando che entrambi gli oggetti portavano su di sé un pesante destino. La Nauglamír, che a lungo è stata conservata da Glaurung e su cui si estese la maledizione di Mîm il Nanerottolo, e il Silmaril, su cui pendeva ancora il Fato del Giuramento di Fëanor.

E così i Nani di Nogrod, incantati dalla bellezza della Nauglamír e del Silmaril, bramarono quel tesoro, ma accettarono l’incarico. Quando l’opera fu terminata, si rifiutarono di consegnarla, sostenendo che il re elfico non avesse alcun diritto sulla collana, creata dai loro padri per Finrod e rubata poi da Húrin. Ma Thingol comprese il loro desiderio e li schernì:

 

«Come osate, voi membri di un popolo deforme, avanzare pretese contro di me, Elu Thingol, Signore del Beleriand, la cui vita ebbe inizio presso le acque di Cuiviénen, in tempi antichi quando i vostri padri ancora dormivano?»
Il Silmarillion, XXIILa Rovina del Doriath

 

A queste parole, ordinò loro di lasciare Menegroth senza compenso. I Nani, accecati dall’ira, assassinarono il re lì, tra le sue stanze, e fuggirono con la Nauglamír. Ma furono inseguiti dagli Elfi, che li raggiunsero e li uccisero, riportando la collana a Doriath. Tuttavia, due dei Nani riuscirono a fuggire e, giunti a Nogrod, mentirono: dissero che Thingol li aveva traditi e massacrati per non pagare il dovuto. I Nani, furenti, marciarono in guerra contro Doriath, ormai priva della protezione dell’Incanto di Melian: ella era tornata nei Reami Beati, dopo la morte del suo sposo.

L’esercito nanico travolse gli Elfi e saccheggiò Menegroth, trafugando ogni ricchezza del reame, inclusa la Nauglamír. Ma nella loro ritirata furono intercettati da Beren e dagli Elfi Verdi di Ossiriand presso Sarn Athrad. I Nani furono sterminati, il tesoro gettato nelle acque del fiume Ascar — tranne la Nauglamír, che Beren recò a Lúthien sull’isola di Tol Galen.

 

Lúthien indossò la Nauglamír per il resto dei suoi giorni, e la sua bellezza unita a quella del Silmaril fu lo spettacolo più splendente mai visto a est di Valinor. Alla sua seconda morte, la collana fu portata a suo figlio Dior dai Signori degli Elfi Verdi.

Quando i Figli di Fëanor seppero dove si trovasse, spinti dal proprio giuramento, chiesero il Silmaril a Dior. Non ricevendo risposta, attaccarono il Doriath: e così si verificò la Seconda Strage di Elfi per mano di Elfi, e Dior cadde. Ma non riuscirono a trovare la collana: Elwing, figlia di Dior, era fuggita con la Nauglamír verso le Bocche del Sirion.

Ancora i Figli di Fëanor la inseguirono, e nel terzo massacro tra Elfi, attaccarono il rifugio dei sopravvissuti. Ma Elwing, per salvarsi, si gettò nel mare, la Nauglamír al collo. Le onde non la inghiottirono: Ulmo, signore delle acque, la raccolse e, mutatala in grande uccello bianco, la condusse dal suo sposo Eärendil, che navigava sulla nave Vingilot.

 

Ritornata in forma umana all’alba, insieme a lui cercò le Terre Imperiture. Guidati dalla luce del Silmaril, che Eärendil legò alla sua fronte, solcarono i Mari d’Ombra e giunsero infine a Valinor.

 

Non è noto il destino che la Nauglamír ebbe dopo l’arrivo di Eärendil a Valinor. Vi è chi sostiene che egli l’avesse con sé per tutto il suo viaggio attraverso il Calacirya e le strade di Tirion, e che quando viene menzionato il Silmaril, esso si trovava sempre all’intero della Nauglamír, anche quando egli volò in cielo divenendo una stella. Se così fosse, però, sarebbe molto strano, perché significherebbe che i Valar avevano santificato un monile creato dai Nani al di là del Mare, a tutti gli effetti l’unico artefatto nanico mai giunto a Ovest. Peraltro, creato da Nani i cui discendenti si erano macchiati di un gravissimo crimine, e che era costato eterno dolore a un membro della propria schiera angelica come Melian.

Riteniamo dunque che così non sia stato, e che il Silmaril sia stato avulso dalla Nauglamír prima dell’arrivo a Valinor, e sicuramente prima dello sbarco di Eärendil, ed è per questo che da quel momento in poi la collana non è più menzionata. È possibile che sia conservata da Elwing nella sua Bianca Torre a Nord di Valinor, ove ella attende, circondata dagli uccelli di cui ha imparato le favelle, il ritorno del proprio sposo.

 

IMMAGINI

“La Nauglamír”, di Ted Nasmith

“Húrin trova la Nauglamír”, di Pete Amachree

 

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