ma sulla terra di Lórien non vi era alcuna ombra

Parlando in cotal maniera, la Compagnia procedeva lentamente lungo i sentieri del bosco, condotta da Haldir e protetta alle spalle dall’altro Elfo. Il terreno sotto i loro piedi era soffice e pianeggiante, ed essi camminarono presto più disinvolti, senza temere cadute e ferite. Privo della vista, Frodo si accorse che l’udito e gli altri sensi si erano fatti più acuti: fiutava gli alberi e l’erba calpestata, udiva molte note diverse nel fruscio delle foglie sulla sua testa, nel mormorio del fiume leggermente a destra, e nelle chiare ed esigue voci d’uccelli in cielo; sentiva il sole sul viso e sulle mani ogni qual volta attraversavano un’aperta radura.
Dal momento in cui aveva attraversato l’Argentaroggia, si era sentito penetrare da una strana sensazione che si faceva più intensa man mano che egli si inoltrava nel Nalth; gli sembrava di essere passato su un ponte del tempo e di essere giunto in un angolo dei Tempi Remoti, e di star ora camminando in un mondo che non era più. A Gran Burrone vi era il ricordo di cose passate; a Lórien le cose del passato vivevano ancora. Il male vi era stato visto ed udito, e il dolore più volte provato; gli Elfi temevano e diffidavano del resto del mondo: i lupi ululavano ai margini del bosco: ma sulla terra di Lórien non vi era alcuna ombra.

{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Lothlórien, Gardens of Lórien by Starsong-Studio on DeviantArt}
-Ancalagon

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