Ma non dobbiamo tardar oltre

In nessuna regione i messaggeri avevano scoperto tracce o notizie dei Cavalieri o di altri servitori del Nemico. Persino le Aquile delle Montagne Nebbiose non seppero dir loro nulla di nuovo. Di Gollum, nessuno aveva visto o udito niente; ma i lupi selvaggi continuavano a radunarsi, e di nuovo, cacciando, risalivano di parecchio il Grande Fiume. Tre dei cavalli neri erano stati subito ritrovati annegati nel Guado invaso dalle acque. Un po’ più in giù, sulle rocce delle rapide, i perlustratori avevano scorto le carogne di altri cinque, ed accanto ad esse un lungo manto nero, lacero e stracciato. Dei Cavalieri Neri non vi era altra traccia, e la loro presenza non si sentiva in nessun posto. Parevano spariti dal Nord. «Sappiamo quale sorte è toccata ad otto dei Nove Cavalieri», disse Gandalf. «Sarebbe avventato esserne troppo sicuri, tuttavia penso che ormai possiamo sperare che gli Spettri dell’Anello siano stati dispersi, e costretti quindi a ritornare come meglio potevano dal loro Padrone a Mordor, vuoti e senza forma. «Se le cose stanno così, ci vorrà un bel po’ di tempo prima che essi siano in condizione di riprendere l’inseguimento. Il Nemico ha naturalmente altri servitori, i quali dovranno però percorrere tutta la strada fino ai confini di Gran Burrone, prima di poter trovare le nostre tracce. Il che, se noi prenderemo le debite precauzioni, sarà alquanto difficile. Ma non dobbiamo tardar oltre».

 

{J.R.R. Tolkien, Il Signore Degli Anelli, L’anello va a Sud, collage realizzato con immagini di Movie Screencaps}

-Lúthien Tinúviel

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