Ma ce l’ho fatta, ed eccomi qua

Poi vollero sapere tutto sulle avventure che aveva avuto dopo che l’avevano perso, ed egli si sedette e raccontò tutto, tranne il rinvenimento dell’anello («Non è il momento» pensò). Si interessarono particolarmente alla gara di indovinelli, e rabbrividirono con il più lusinghiero raccapriccio alla sua descrizione di Gollum.

«E poi non mi venne in mente nessun’altra domanda, con lui che mi stava seduto vicino,» finì Bilbo «così dissi: “Che cos’ho in tasca?”. E lui non fu capace di indovinare neanche dando tre risposte. Così gli dissi: “E la tua promessa? Mostrami la via d’uscita!”. Ma lui venne verso di me per uccidermi, e io corsi via e caddi, e lui mi mancò al buio. Poi lo seguii, poiché lo sentii parlare tra sé e sé. Era proprio convinto che io conoscessi la via d’uscita e così vi si dirigeva. Poi si mise a sedere all’ingresso, e io non mi ci potevo avvicinare. Così saltai sopra di lui e scappai, correndo giù verso il portone».

«E le guardie?» essi chiesero. «Non ce n’era di guardie?».

«Oh, sì! Tantissime, ma io le ho schivate. Sono rimasto incastrato nella porta, che era appena appena socchiusa, e ho perso un sacco di bottoni» egli disse tristemente, guardando i suoi vestiti lacerati. «Ma ce l’ho fatta, ed eccomi qua».

I nani lo guardarono con un certo qual nuovo rispetto, quando parlò di schivare le guardie, saltare sopra Gollum e passare dalla fessura, come se fossero cose non molto difficili o allarmanti. «Che vi avevo detto?» disse Gandalf ridendo. «Il signor Baggins è più in gamba di quanto non si pensi». Mentre diceva questo, lanciò a Bilbo una strana occhiata da sotto alle sue sopracciglia irsute, e lo hobbit si chiese se avesse indovinato la parte della storia che aveva tralasciato.

 

Lo Hobbit, Dalla Padella nella Brace

ArtStation – Bilbo Baggins by Sid Quade

-Thorin

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