Quando ebbero finalmente vinto la battaglia, tutti i Nani superstiti si riunirono ad Azanulbizar. Essi presero la testa di Azog e gli ficcarono in bocca il sacchetto con le monetine; poi la infilzarono in cima a un’asta. Quella notte però non vi furono feste né canti, perché innumerevoli erano i loro morti. Meno della metà infatti erano ancora in piedi o potevano sperare di guarire.
E tuttavia Thràin venne fra loro, privo di un occhio e azzoppato da una ferita alla gamba, e disse: «Bene! Abbiamo vinto. Khazad-dûm è nostro!».
Ma essi risposero: «Tu sei l’Erede di Durin, ma anche con un occhio solo dovresti vedere piuttosto bene. Abbiamo combattuto questa guerra per vendetta, e vendetta è stata fatta. Ma il suo sapore non è dolce. Se questo si chiama vincere, le nostre mani sono troppo piccole per accogliere questa vittoria».
Coloro che non appartenevano al popolo di Durin dissero: «Khazad-dûm non era la dimora dei nostri avi. Che cosa rappresenta per noi se non la speranza di un tesoro? Ma se dobbiamo andarcene senza le ricompense che meritiamo, meglio tornare al più presto nelle nostre terre».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Appendici, Il Popolo di Durin, Vengeance by Steamey}
– Ancalagon