La speranza fu come una luce nell’oscurità

Ma l’anello era sparito; l’aveva perso, glielo avevano rubato. Mandò un urlo che fece rizzare i capelli sulla testa di Bilbo, il quale non aveva pero capito che cosa fosse successo. Un’idea balenò improvvisamente nella mente di Gollum: «Ecco che cosa aveva in tasca!», gridò, e si precipitò per ammazzare l’Hobbit e riprendersi il suo tesoro. Nell’oscurità gli occhi di Gollum brillavano come una fiamma verde. Bilbo si accorse del pericolo giusto in tempo per fuggire su per la galleria lontano dal lago: e di nuovo la sua buona stella lo salvò. Mentre correva, mise una mano in tasca e l’anello gli si infilò dolcemente al dito. Gollum lo sorpassò e si mise a guardia dell’uscita per impedire al «ladro» di scappare. Bilbo, seguendo stancamente il mostro che imprecava e piagnucolava, indovinò il segreto dell’anello: aveva trovato lui il magico amuleto e con esso lì il modo per sfuggire agli Orchi e a Gollum. La speranza fu come una luce nell’oscurità.

Infine arrivarono davanti ad un’apertura pressoché invisibile che conduceva alle uscite inferiori della miniera sul lato est della Montagna. Gollum si mise all’agguato e Bilbo fu tentato di ucciderlo con la spada. Ma la pietà glielo impedì, ed egli non volle che l’anello, unica sua speranza di sopravvivenza, gli servisse per ammazzare una creatura impaurita e in situazione di svantaggio. Raccogliendo tutte le proprie forze, saltò al di là di Gollum nel buio, e scappò giù per il passaggio, inseguito dalle grida di odio e di disperazione del suo nemico: «Al ladro, al ladro! Baggins! Sia maledetto in eterno!».

 

{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Prologo 4. A proposito della Scoperta dell’Anello, Bilbo e Gollum by В.С.Кривенко (W.Kriwenko)}

– Ancalagon

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