Sauron però mise le mani su tutti gli altri Anelli di Potere, distribuendoli agli altri popoli della Terra di mezzo, così sperando di ridurre sotto la propria signoria tutti coloro che desideravano poteri segreti trascendenti le caratteristiche della loro razza. Sette anelli diede ai Nani; nove invece agli Uomini, i quali, in questa come in altre faccende, si mostrarono i più pronti alla sua volontà. E tutti gli anelli su cui aveva potere, Sauron li pervertì, tanto più facilmente poiché aveva avuto parte nella loro fabbricazione ed essi erano maledetti, sì da tradire, alla fine, chiunque ne usasse. I Nani invero si rivelarono tenaci e difficili da domare; mal sopportavano il dominio di altri, e i pensieri dei loro cuori sono difficili da sondare, né possono essere stravolti in ombre. Si servivano degli anelli soltanto per ottenere ricchezze; ma l’ira e un’irrefrenabile brama d’oro s’accesero nei loro cuori, donde derivò male bastante da andare a profitto di Sauron. Si dice che il fondamento di ciascuno dei Sette Tesori dei Re dei Nani di ere passate fosse un anello d’oro; ma già molto tempo fa, tutti quei tesori sono stati saccheggiati, i Draghi li hanno divorati e, dei Sette Anelli, alcuni sono stati consumati dal fuoco, altri recuperati da Sauron.
Gli Uomini si rivelarono più disposti a lasciarsi irretire. Coloro che dei Nove Anelli si servirono, in vita loro divennero potenti: re, stregoni, guerrieri come ve n’erano un tempo.
Si conquistarono gloria e grandi ricchezze, che però si volsero a loro danno. Avevano, a quanto sembrava, vita imperitura, pure la vita divenne loro intollerabile. Potevano aggirarsi, volendolo, invisibili agli occhi di tutti in questo mondo sotto il sole, e vedere cose in mondi invisibili ai mortali; ma troppo spesso non scorgevano altro che fantasmi e finzioni di Sauron. E uno a uno, prima o poi, secondo la loro forza innata e il bene o il male iniziali delle loro volontà, caddero sotto il giogo dell’anello di cui erano muniti e sotto il dominio dell’Unico, che era di Sauron. E divennero per sempre invisibili se non a colui che portava l’Anello di Dominio ed entrarono nel reame delle ombre. Erano essi i Nazgùl, i Fantasmi dell’Anello, i più temibili servi dell’Avversario; tenebra li accompagnava, ed essi urlavano con la voce della morte.
{J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion;
artworks by Gavin Wynford and Patricia Casarrubios }
-Stella del Vespro

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