Potete ben capire perché Gandalf, ascoltando i loro ringhi e i loro ululati, cominciasse a spaventarsi terribilmente, anche se era uno stregone, avendo la netta sensazione di trovarsi in un posto che tutto era fuor che sicuro. Ma non aveva nemmeno l’intenzione di lasciare fare ai lupi il comodo loro, anche se non poteva far molto, bloccato com’era su un albero alto con i lupi tutt’intorno.
Aragorn correva veloce su per la collina, sostando di tanto in tanto solo per chinarsi a guardar per terra. Le impronte degli Hobbit sono leggere e difficili a rintracciarsi anche per un Ramingo, ma non lontano dalla cima una sorgiva attraversava il sentiero, e nella terra bagnata vide ciò che cercava.
Terribile era ascoltare quello che dicevano, non solo pensando ai coraggiosi boscaioli, alle loro mogli e ai loro figli, ma anche per il pericolo che ora minacciava Gandalf e i suoi amici. I Mannari erano furiosi e perplessi per averli trovati lì, proprio nel loro luogo di raduni.
E così Frodo e Sam partirono insieme per l’ultima tappa della Missione. Frodo si allontanò remando dalla riva, e il Fiume li condusse via rapidamente lungo il braccio occidentale, oltre le minacciose rupi di Tol Brandir. Il ruggito delle grandi cascate si fece più vicino.
Nonostante i pericoli di quelle terre remote, Uomini arditi provenienti da sud si erano spinti fin là, abbattendo alberi e costruendosi dimore in cui vivere, in mezzo ai boschi più belli, nelle vallate e lungo le sponde del fiume. Ce n’erano molti, ed erano coraggiosi e ben armati, e nemmeno i Mannari osavano attaccarli se erano in molti, o in pieno giorno.
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