Legolas e Gimli a Minas Tirith

L’Elfo e il Nano entrarono insieme a Minas Tirith, e coloro che li vedevano si stupirono alla vista di simili compagni; Legolas era infatti di una bellezza superiore a quella di qualunque Uomo, e cantava strofe elfiche mentre camminava nel mattino; Gimli invece avanzava con passo maestoso, carezzandosi la barba e volgendo lo sguardo qua e là.
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Luthien più non fuggì, e Beren venne a lei

Lùthien scomparve alla vista di Beren, il quale divenne sordo come chi sia preda d’incantesimo, e a lungo s’aggirò per i boschi, selvaggio e vigile come una belva, cercandola. In cuor suo la chiamava Tinùviel, che significa Usignolo, come vien detta nella lingua degli Elfi Grigi questa figlia del crepuscolo, perché non sapeva quale altro nome darle.
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Il Signore di Gran Burrone

Il volto di Elrond non aveva età, non era né vecchio né giovane, eppure recava vivo il ricordo di molte cose tristi e di molte felici. I capelli erano scuri come le ombre del crepuscolo, ed in testa portava un cerchietto d’argento; nei grigi occhi limpidi scintillavano miriadi di stelle.…

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Il momento più tragico

Così Gollum li trovò molte ore dopo, quando tornò strisciando furtivo giù per il sentiero immerso nelle tenebre. Sam sedeva appoggiato alla roccia, con la testa ciondolante e il respiro profondo. Sulle sue ginocchia la testa di Frodo, che dormiva un sonno calmo e tranquillo; sulla fronte bianca era posata una delle scure mani di Sam, mentre l’altra proteggeva dolcemente il petto del padrone.
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l’eco della Musica degli Ainur

… ma grande fu l’inquietudine prodotta in loro dal fragore del mare. E osservarono i venti e l’aria, e le di cui Arda era fatta, ferro e pietra, argento e oro e molte altre sostanze; ma di tutte, l’acqua fu quella che massimamente apprezzarono.
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Il Nazgul nella Contea

Quella strada non era molto frequentata perché non adatta ai carri e poi perché il traffico con Terminalbosco era piuttosto scarso. Procedevano da un’ora o più, quando Sam sostò bruscamente come per ascoltare. Si trovarono nella piana, e la strada, dopo molti meandri, proseguiva diritta attraverso pascoli erbosi, ove si ergevano sparsi alcuni alberi d’alto fusto indici dei vicini boschi.
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Eä! Che queste cose siano

«Conosco il desiderio delle vostre menti, che ciò che avete visto sia in effetti e non solo nel vostro pensiero, ma proprio come voi siete, e tuttavia diverso. Perciò io dico: Eä! Che queste cose siano!
E io invierò nel Vuoto la Fiamma Imperitura, ed essa sarà nel cuore del Mondo, e il Mondo sarà; e quelli tra voi che lo vogliono, possono andarvi».
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Gandalf arriva nella Contea

[…]un vecchio con un aguzzo cappello blu un largo mantello grigio ed una sciarpa color argento. Aveva una folta barba e sopracciglia cespugliose che spuntavano oltre le falde del cappello. […] il vecchio era Gandalf in persona, lo Stregone la cui fama nella Contea era dovuta in primo luogo alla sua abilità nel maneggiare fuochi, fumi e luci.
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La musica degli Ainur prende forma

Ilùvatar si levò in splendore e se ne andò dalle belle regioni che aveva creato per gli Ainur; e gli Ainur lo seguirono.
Ma giunti che furono nel Vuoto, così Ilùvatar parlò: «Guardate la vostra Musica!». Ed egli mostrò loro una visione, conferendo agli Ainur vista là dove prima era solo udito; ed essi scorsero un nuovo Mondo reso visibile al loro cospetto, e il Mondo era sferico in mezzo al Vuoto, e in esso sospeso, ma non ne era parte.
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