Non conosce la strada per uscire…

 «Non ha senso tornare indietro a cercarlo là. Non ci ricordiamo tutti i posti dove siamo passati. E non serve a niente. Il Baggins ce l’ha in tasssca; quell’odioso ficcanaso l’ha trovato, lo diciamo noi.
 «Lo sssupponiamo, tesoro, lo sssupponiamo solamente.
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È un dono, un dono ai nemici di Mordor

 Boromir si alzò, camminando avanti e indietro con impazienza.
 «E così tu vai avanti», gridò. «Gandalf, Elrond… tutta questa gente ti ha insegnato a pensare in quel modo. Forse ciò che dicono è valido per loro; forse questi Elfi e Mezzielfi e Stregoni combinerebbero qualche guaio.
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Sembrava che discutesse con se stesso

 «Il mio regalo! Che sia maledetto! Come abbiamo fatto a perderlo, tesoro mio! Sì, è così. L’ultima volta che siamo passati per di qua, quando abbiamo tirato il collo a quel maialetto che strillava tanto. È così. Maledetto! Ci è scivolato, dopo tutti questi anni e anni!
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Io non ci tengo

 «Come preferisci. Io non ci tengo», disse Boromir. «Permetti che almeno te ne parli? Sembra infatti che tu pensi soltanto al potere che l’Anello conferirebbe al Nemico, se egli se ne impadronisse: soltanto cioè al cattivo impiego di esso, e non ai suoi lati positivi.
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Che cos’ha in tasssca?

 In un attimo Gollum gli fu sopra. Ma prima che Bilbo potesse fare qualcosa, riprendere fiato, tirarsi su, o brandire la spada, Gollum lo sorpassò, senza accorgersi affatto di lui, imprecando e sussurrando mentre correva.
 Che voleva dire tutto ciò? Gollum poteva vederci al buio.
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Vorrei proprio saperlo anch’io!

 Ma ora la luce negli occhi di Gollum era diventata un fuoco verde che si avvicinava velocemente. Gollum era di nuovo in barca, e stava remando selvaggiamente per tornare sulla riva scura, in preda a una tale collera per la perdita subita e per il sospetto, che nessuna spada lo avrebbe più intimorito.
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Sei certo di non soffrire inutilmente?

 Boromir rimase un attimo silenzioso. Rauros ruggiva ininterrottamente. Il vento mormorava fra i rami degli alberi. Frodo rabbrividì.
 Improvvisamente Boromir andò a sedersi accanto a lui.
 «Sei certo di non soffrire inutilmente?», disse. «Desidero aiutarti. Hai bisogno di consigli nella tua ardua scelta.
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