Forse neanche il Signore che li dominava avrebbe potuto dirlo

 «Il mio regalo di compleanno!» sussurrò tra sé e sé, come faceva spesso negli oscuri giorni senza fine. «Ecco che cosa ci serve adesso, sì: ci serve!».
 Gli serviva perché era un anello magico, e se uno se lo infilava al dito diventava invisibile; solo in pieno sole si poteva esser visti e d’altronde solo a causa della propria ombra, che sarebbe stata vaga e indistinta.
Leggi tutta la voce

Purtroppo il fardello pesa sulle tue spalle

 «Ebbene, Frodo», disse infine Aragorn. «Purtroppo il fardello pesa sulle tue spalle. Sei tu il Portatore designato dal Consiglio. Tu solo puoi scegliere la tua strada. Io non ti posso dare suggerimenti. Non sono Gandalf, e benché abbia tentato di fare le sue veci, ignoro quali fossero i suoi progetti o le sue speranze a questo proposito, seppure ne aveva.
Leggi tutta la voce

un anello prezioso, un tesoro

 «Allora spicciati!» disse Bilbo, sollevato al pensiero che Gollum si allontanasse. Pensò che stesse solo cercando un pretesto e che non avesse intenzione di ritornare. Di che cosa stava parlando Gollum? Quali potevano essere le cose utili che teneva da parte sul lago oscuro?
Leggi tutta la voce

Che ne sarà adesso della nostra Compagnia

 Quando ebbero fatto colazione, Aragorn convocò la Compagnia.
 «È infine giunta l’ora», disse, «l’ora della scelta che abbiamo continuamente rinviata. Che ne sarà adesso della nostra Compagnia che ha viaggiato sinora in buon accordo? Volteremo tutti ad ovest insieme con Boromir, incontro alle guerre di Gondor?
Leggi tutta la voce

Ogni promessa è debito

 Ma ad ogni modo Gollum non lo attaccò subito. Poteva vedere la spada in mano a Bilbo. Sedeva fermo, rabbrividendo e sussurrando. Alla fine Bilbo non poté aspettare oltre.
 «Be’?» disse. «E la tua promessa? Voglio andarmene e tu devi mostrarmi la via».
Leggi tutta la voce

il gioco degli indovinelli era sacro

 Naturalmente sapeva che il gioco degli indovinelli era sacro ed estremamente antico*, e che perfino le creature più malvagie avevano timore di imbrogliare quando ci giocavano. Ma sentì che non poteva fidarsi della parola data da quel coso viscido, qualora esso si trovasse nelle peste.
Leggi tutta la voce

La luce di Pungolo è fioca

 Frodo sguainò la lama elfica. Con costernazione vide tutt’intorno ai bordi un barlume nella notte. «Orchi!», disse. «Non molto vicini, tuttavia non abbastanza lontani per essere innocui, a quanto pare».
 «Lo temevo», disse Aragorn. «Ma forse non sono da questo lato del Fiume.
Leggi tutta la voce
Back To Top
Racconti di Tolkien