Sempre Maeglin parlava contro Tuor ai concili del Re, e le sue parole sembravano tanto più convincenti, dal momento che coincidevano con i desideri di Turgon il quale alla fine respinse le esortazioni di Ulmo, ne rifiutò il consiglio, ancorché nell’avvertimento del Vala riudisse le parole che tanto tempo avanti, prima della partenza dei Noldor, erano state pronunciate sulla costa di Araman; e nel cuore di Turgon si radicò la paura del tradimento. E così venne impartito l’ordine di sigillare addirittura l’accesso della porta nascosta nei Monti Cerchianti; e da quel momento nessuno più uscì da Gondolin per qualsiasi incombenza di pace o guerra, finché la città durò. Notizie furono arrecate da Thorondor, Signore delle Aquile, circa la caduta di Nargothron e poi circa l’uccisione di Thingol e di Dior suo erede, nonché sulla rovina del Doriath; ma Turgon si tappò le orecchie alle ominose voci del mondo esterno, giurando di mai marciare al fianco di qualsivoglia figlio di Fëanor; e proibì alle sue genti di superare mai più la cerchia delle alture.
{J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Tuor e la Caduta di Gondolin, Maeglin of the House of the Mole by SaMo-art on DeviantArt}
-Lúthien Tinúviel