Gimli lo prese per il braccio, aiutandolo a sedersi su di un gradino. «Cos’accadde lassù in cima alle scale?», chiese. «Hai incontrato il battitore di tamburo?».
«Non so», rispose Gandalf. «Ma mi trovai improvvisamente di fronte a qualcosa che non avevo mai incontrato. Non sapevo che altro fare, se non lanciare sulla porta un incantesimo che la chiudesse. Ne conosco parecchi; ma per fare questo genere di cose in piena regola ci vuole tempo, ed ancorché riesca, chiunque potrebbe sfondarla con la forza.
«Lì ove mi trovavo, udivo le voci di Orchi dall’altra parte: pareva che stessero per fracassare il battente da un momento all’altro. Non riuscivo a sentire quel che dicevano, credo stessero parlando nella loro orribile lingua; l’unica parola che distinguessi era gliâsh, cioè “fuoco”. Ad un tratto, qualcosa entrò nella stanza…. Io sentii attraverso la porta; gli Orchi stessi si spaventarono e tacquero. Afferrò l’anello di ferro, ed in quel momento percepì la mia presenza e quella del mio incantesimo.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Ponte di Khazad-dûm, fotogrammi dell’episodio de I Simpson “Homer Badman”}
– Ancalagon, Where once was Light now Darkness falls