Era dunque Éowyn e Dernhelm al tempo stesso

 L’essere alato rispose strillando, ma lo Schiavo dell’Anello rimase silenzioso, come colto da un improvviso dubbio. Lo stupore sopraffece per un attimo la paura di Merry. Egli aprì gli occhi e l’oscurità scomparve. A pochi passi da lui sedeva la grossa bestia, e intorno ad essa tutto sembrava buio, e su di essa si ergeva il Signore dei Nazgûl come un’ombra di disperazione. Leggermente più a sinistra, di fronte alla bestia, era colei ch’egli aveva chiamato Dernhelm. Ma l’elmo che nascondeva il suo segreto era caduto e i luminosi capelli sciolti sulle spalle brillavano come pallido oro. I suoi occhi grigi come il mare erano duri e spietati, benché sulla sua guancia scorressero delle lacrime. Reggeva in mano una spada, difendendosi con lo scudo contro gli spaventosi occhi del nemico. Era dunque Éowyn e Dernhelm al tempo stesso. Nella mente di Merry apparve nuovamente il ricordo del volto che aveva veduto partendo da Dunclivo: il volto di chi ormai senza speranza parte in cerca della morte. Il suo cuore si empì di pietà e di meraviglia, e ad un tratto il coraggio della sua razza, lento a sorgere, si destò. Strinse i pugni. Éowyn non doveva morire, così bella, così disperata! O comunque non doveva morire sola, senza aiuto.
{J.R.R Tolkien, Il Signore degli Aneli, La Battaglia dei campi del Pelennor, Éowyn and the Nazgûl by depingo on DeviantArt}
-Lúthien Tinúviel

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