Forte gridò il Signore delle Aquile

Dagli Orchi si levò un urlo di sorpresa e di rabbia. Forte gridò il Signore delle Aquile, con cui Gandalf aveva appena parlato. I grandi uccelli che erano con lui si precipitarono indietro, e scesero come grosse ombre nere. I lupi ulularono e digrignarono i denti; gli Orchi urlarono e batterono i piedi per la collera, e invano scagliarono in aria le loro lance pesanti.
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Ma non fece mai quel balzo

Allora Gandalf si arrampicò in cima all’albero. Un improvviso splendore si sprigionò come un fulmine dal suo magico bastone, mentre egli si preparava a saltar giù dall’alto, proprio in mezzo alle lance degli Orchi. Questa sarebbe stata la fine per lui, anche se probabilmente ne avrebbe uccisi molti schiantandosi al suolo come una saetta.
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Ya hoy!

Incendia felci, incendia piante!
Fanne una torcia ben sfolgorante
che renda il cuor della notte festante,
Ya hey!
Cuocili e tostali da bravo cuoco
finché le barbe prendano fuoco;
gli occhi son vitrei, la pelle rotta,
la chioma puzza, com’è ridotta!
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Già quindici uccelli su abeti posati

Egli poté udire gli Orchi intonare un’orribile canzone:
Già quindici uccelli su abeti posati,
dal vento infocato son stati spennati!
Mancavan le ali a quegli uccellini!
Che cosa facciamo di questi cosini?
Mangiarli arrostiti, passati al tegame,
bolliti, conditi o stufati?
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Bilbo aveva gli occhi pieni di fumo

Alcuni riunirono tutti i lupi in un branco. Altri ammucchiarono felci e sterpi attorno ai tronchi degli alberi. Altri corsero intorno pestando e battendo i piedi, battendo i piedi e pestando, finché quasi tutte le fiamme non furono spente, tranne quelle vicine agli alberi dove stavano i Nani.
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fecero un piano che parve loro molto divertente

Poi d’un tratto sopravvennero gli Orchi, urlando e correndo. Credevano che si stesse svolgendo una battaglia coi boscaioli; ma presto vennero a sapere che cosa fosse realmente accaduto. Alcuni di essi si sedettero e si misero addirittura a ridere. Altri scuotevano le lance e battevano le aste contro gli scudi.
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Fulminato, fulminato!

 «Gandalf, Nani e signor Baggins! Ci siamo riuniti nella casa del nostro amico e compagno cospiratore, questo eccellentissimo e audacissimo Hobbit – voglia il cielo che i peli dei suoi piedi non cadano mai! lode grandissima al suo vino e alla sua birra!…
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La Battaglia dei Lupi Mannari

 I Nani e Bilbo esplosero in grida d’incitamento. La collera dei lupi era terribile a vedersi e il tumulto che fecero risuonò per tutta la foresta. Da sempre i lupi hanno paura del fuoco, ma questo era un fuoco particolarmente orribile e soprannaturale: se una scintilla arrivava a colpirne la pelliccia, vi si attaccava e vi scavava una ferita bruciante, e a meno che i lupi non si rotolassero in fretta per terra erano presto divorati dalle fiamme.
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non aveva l’intenzione di lasciare fare ai lupi il comodo loro

 Potete ben capire perché Gandalf, ascoltando i loro ringhi e i loro ululati, cominciasse a spaventarsi terribilmente, anche se era uno stregone, avendo la netta sensazione di trovarsi in un posto che tutto era fuor che sicuro. Ma non aveva nemmeno l’intenzione di lasciare fare ai lupi il comodo loro, anche se non poteva far molto, bloccato com’era su un albero alto con i lupi tutt’intorno.
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