L'evoluzione della leggenda - La Storia della Terra di Mezzo

J. R. R. Tolkien, come è noto, non redasse una sola versione del “Silmarillion”, ma svariate. Ecco perché di questo testo, in assoluto il più travagliato e complesso di tutta la sua produzione narrativa, esiste una vera e propria “tradizione letteraria”, ricostruita dal figlio Christopher Tolkien all’interno dell’antologia di testi Storia della Terra di Mezzo.

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Silmaril

Tirion, 1.449 A.A. – Recuperati dopo Dagor Dagorath

 

“I tre volte incantati globi di luce
che brillano fin quando il domani conduce”

– Lai di Leiithian, Canto VI

 

La Storia di Arda è intessuta di momenti e accadimenti nei quali il più grande splendore si lega alla più nera oscurità, mostrando, quasi in trasparenza, come questo sia il destino d’ogni vicenda su Arda Corrotta.…

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LINGUE ELFICHE/44 - Lo Shibboleth di Fëanor

Uno degli aspetti più affascinanti del costrutto linguistico tolkieniano è la sua profonda integrazione con la componente più strettamente narrativa del Legendarium. Linguistica, storia interna, racconto, delineazione di personaggi, tutti questi elementi interagiscono in maniera viva e palpitante.

Il livello di meticolosità con cui fattori così distanti vengono conciliati (a volte retroattivamente, magari in seguito a retcon o cambi di concezione) è tale che risulta perfino ingeneroso definire tutto ciò un mero “costrutto”.

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Finrod incontra gli Uomini, di Alystraea

Brani dalle Lettere - Il Silmarillion

 

Il Silmarillion leggendario è particolare, ed è diverso da tutte le cose simili che conosco in quanto non è antropocentrica. Il suo punto di vista e il suo centro di interesse non è negli Uomini, ma negli Elfi.

 

Gli Uomini ci entrano inevitabilmente: dopotutto l’autore è un uomo e se avrà un pubblico di lettori questo saranno Uomini, e gli Uomini devono apparire nei nostri racconti come tali non solo trasfigurati o rappresentati parzialmente come Elfi, Nani, Hobbit etc.

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Sauron, però, era pur sempre insidioso

 Sauron, però, era pur sempre insidioso, e si dice che tra coloro che egli irretì con i Nove Anelli, tre fossero grandi signori di razza Númenórean. E quando sorsero gli Úlairi, i quali erano i Fantasmi dell’Anello, suoi servitori, e l’ombra del suo terrore e del suo predominio sugli Uomini si fu straordinariamente accresciuta, ecco che prese ad assalire i luoghi forti dei Númenóreani sui lidi del mare.
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Sauron tornò a levarsi

In quest’Era, come si narra altrove, Sauron tornò a levarsi nella Terra di mezzo, e crebbe e tornò al male nel quale era stato allevato da Morgoth, al cui servizio era diventato possente. Già ai giorni di Tar-Minastir, undicesimo Re di Númenor, aveva fortificato la terra di Morgoth, costruendosi la torre di Barad-dûr, in seguito mirando sempre al dominio della Terra-di-mezzo onde divenire il re dei re e un dio agli occhi degli Uomini.
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primo Re dei Dúnedain

In antichi tempi, la città principale e porto di Númenor si trovava nella zona centrale delle coste occidentali di quella terra, ed era detta Andúnië perché volta al tramonto. Ma al centro del paese sorgeva un monte alto e ripido, detto Meneltarma, cioè Pilastro del Gelo, e sovr’esso stava un luogo elevato consacrato a Eru Ilúvatar, non cintato né coperto da tetto, e nessun altro tempio o santuario s’aveva nella terra dei Númenórean.
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Ossë e Uinen sono i più noti ai Figli di Ilùvatar

 Ma, fra tutti i Maiar, Ossë e Uinen sono i più noti ai Figli di Ilùvatar. Ossë è un vassallo di Ulmo, ed egli è signore dei mari che lambiscono le rive della Terra-di-mezzo. Non scende nelle profondità, ma ama le coste e le isole e si delizia dei venti di Manwë; che nella tempesta egli gioisce e ride tra il fragore delle onde.
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