Sam guarda nello specchio di Galadriel

Sul fondo, una vasca d’argento bassa e poco profonda poggiava su un piccolo piedistallo scolpito come un albero frondoso; accanto vi era una brocca d’argento.
Con l’acqua del ruscello Galadriel riempì la vasca sino all’orlo, e vi soffiò, e quando l’acqua fu nuovamente calma, disse: «Questo è lo Specchio di Galadriel.
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L’hanno abbattuto!

«L’hanno abbattuto!», gridò Sam. «Hanno abbattuto l’Albero della Festa!». Mostrò il punto in cui si trovava l’albero sotto il quale Bilbo aveva pronunciato il suo Discorso di Addio. Esso giaceva secco in mezzo al campo. Come se fosse stata la goccia destinata a far traboccare il vaso, Sam scoppiò in lacrime.…

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la sua vecchia vita era rimasta indietro nelle nebbie

Il traghetto si spostava lento sull’acqua. La riva della Terra di Buck si avvicinava. Sam era l’unico della compagnia che non aveva mai attraversato il fiume in vita sua. Una strana sensazione s’impadronì di lui mentre la corrente lenta e gorgogliante fluiva sotto l’imbarcazione: la sua vecchia vita era rimasta indietro nelle nebbie, ed ora lo attendeva un’avventura oscura e tenebrosa.…

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La trappola di Gollum

Tornarono dunque sui loro passi, prima camminando e poi di corsa; infatti man mano che avanzavano, la galleria saliva sempre più scoscesa, ed ogni passo li allontanava dal lezzo della sotterranea tana e infondeva vigore nel loro cuore e nelle loro membra.
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Aiya Eärendil Elenion Ancalima!

«Padrone! Padrone!», gridò Sam, e la vita e la fretta tornarono nella sua voce. «Il dono della Dama! La fiala-stella! Disse che doveva essere per voi una luce nel buio. La fiala-stella!».
Lentamente Frodo si portò la mano al petto, e lentamente levò in alto la Fiala di Galadriel.
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Un’occasione per Faramir, capitano di Gondor

Non avete detto molto degli Elfi nelle vostre storie, signore», disse Sam prendendo all’improvviso il coraggio a due mani
«No davvero, Messer Samvise», rispose Faramir. Noi di Gondor stiamo diventando come gli altri Uomini, come gli uomini di Rohan; anche loro, nonostante siano nemici dell’Oscuro Signore, temono gli Elfi e parlano con terrore del Bosco d’Oro.
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A colloquio con Faramir

Gli Hobbit si sedettero di nuovo, senza però comunicarsi pensieri e dubbi. Accanto a loro due Uomini erano rimasti di guardia.
Con stupore Frodo si rese conto, ascoltandoli, che parlavano la lingua elfica, o un’altra assai simile; e li guardò meravigliato, perché sapeva che dovevano essere dei Numenoreani del Sud, Uomini della stirpe dei Signori dell’Ovesturia.
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