L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA + LINGUE TOLKIENIANE - Le ETIMOLOGIE

L’EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA
(episodio cross-over con):
LINGUE TOLKIENIANE

Le ETIMOLOGIE

Ben ritrovati a quello che potremmo definire un vero e proprio “cross-over episode!” tra due delle rubriche da me (Rúmil) curate: “L’Evoluzione della Leggenda” e “Lingue Tolkieniane”.

L’occasione ghiotta che ci consente di fare questo rendez-vous tra “discipline” tolkieniane è ovviamente il fondamentale testo delle Etymologies (“Le Etimologie”), che si colloca temporalmente proprio nel “periodo medio” del Legendarium tolkieniano, che abbiamo recentemente affrontato anche nel Lhammas, e che costituisce uno dei cardini dell’evoluzione delle lingue fittizie del Professore.

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IL LHAMMAS, la “relazione sulle lingue” [3]

LHAMMAS (continua)

Delle lingue degli Elfi nella Terra di Mezzo
e dei Noldorin che vi fecero ritorno

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Altrove si narra che Sindo, fratello di Elwë, sire dei Teleri, s’allontanò dalla sua stirpe e fu incantato nel Beleriand da Melian e non giunse mai a Valinor; in seguito egli fu chiamato Thingol e fu re nel Beleriand dei molti Teleri che non vollero imbarcarsi con Ulmo alla volta di Valinor ma rimasero presso le Falassë, e di altri che non dipartirono perché si attardarono in cerca di Thingol nei boschi.

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IL LHAMMAS, la “relazione sulle lingue” [2]

LHAMMAS (continua)

Delle lingue degli Elfi di Valinor

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Per nove ere, ovvero novecento anni di Valinor, i Lindar e i Noldor dimorarono a Valinor, prima del suo ottenebramento; e per otto di quelle ere i Teleri abitarono presso di loro, sebbene separati, sulle rive e sui porti della terra degli Dèi, mentre Morgoth era in cattività e vassallaggio.

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IL LHAMMAS, la “relazione sulle lingue” [1]

L’EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA: IL LHAMMAS, la “relazione sulle lingue”

Continuiamo il nostro excursus sui testi più significativi nell’evoluzione del Legendarium. La Storia della Terra di Mezzo, come abbiamo detto, non contiene solo opere strettamente narrative, ma un gran numero di contributi saggistici e approfondimenti tematici sui più svariati argomenti.

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 9 - Corpus Medio Quenya: Koivienéni Manuscript (2/2): The Two Trees

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Completiamo l’analisi del Koivienéni Manuscript presentando la frase denominata The Two Trees.

Nella parte inferiore del manoscritto si trova una frase, con parecchie cancellature (alcune delle quali rendono illeggibili le parole sottostanti), indizio di numerosi ripensamenti riguardo a singole parole, specialmente nella prima parte.

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4A - Corpus Q(u)enya: Oilima Markirya

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Come annunciato nello scorso appuntamento, approfittiamo della disamina affrontata su A Secret Vice e sugli esempi portati da Tolkien di composizioni poetiche in lingue elfiche per proporre qualche brano di corpus in lingua (in questo caso) Qenya, accennando una comparazione con reinterpretazioni del medesimo brano in Quenya maturo.

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LINGUE ELFICHE/46 - EXTRA: Formazione dei sostantivi – cenni di fonologia ~ Regole fonetiche nella formazione di sostantivi composti e nomi propri

Uno degli aspetti più riconoscibili e iconici delle Lingue Elfiche è il modo in cui Tolkien ha adoperato queste costruzioni linguistiche per coniare parole nuove (partendo dalle radici, come √KWENED, √ELED, stilate fin dai tempi del Qenya Lexicon), tra cui ovviamente nomi propri per personaggi, luoghi, concetti dell’ambientazione di Arda.

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LINGUE ELFICHE/45 - Grammatica Quenya ~ Introduzione. Cenni sulle declinazioni del Quenya: Plotz e Bodleian

Inauguro una breve sezione di questa rubrica dedicata a un’infarinatura di grammatica (morfologia e sintassi) e fonologia del Quenya.

Come già detto, laddove il Sindarin presenta una grammatica decisamente più basilare del Quenya e risulta invece ostico dal punto di vista della pronuncia e a causa delle mutazioni (cui abbiamo dedicato alcuni appuntamenti), il Quenya ha un rapporto rovesciato tra questi due elementi: a fronte di una fonologia relativamente semplice (almeno per il lettore italiano), presenta una grammatica molto ricca, e soprattutto non sviscerata al 100% da Tolkien.

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LINGUE ELFICHE/44 - Lo Shibboleth di Fëanor

Uno degli aspetti più affascinanti del costrutto linguistico tolkieniano è la sua profonda integrazione con la componente più strettamente narrativa del Legendarium. Linguistica, storia interna, racconto, delineazione di personaggi, tutti questi elementi interagiscono in maniera viva e palpitante.

Il livello di meticolosità con cui fattori così distanti vengono conciliati (a volte retroattivamente, magari in seguito a retcon o cambi di concezione) è tale che risulta perfino ingeneroso definire tutto ciò un mero “costrutto”.

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