L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - I. Poesia dalla History of Middle Earth [3] Estratto dal Lai del Leithian

Di Carcharoth Rosse Fauci

 

 

Carcharoth, Rosse Fauci, lo chiamano
i canti degli Elfi. Non aveva ancora lasciato,                    3740
devastante, rovinoso, le porte
di Angband. Là egli, insonne, attende;
là, dove incombono quei grandi, minacciosi portali,
ardono nel buio i suoi occhi rossi;
snudati ha i denti, spalancate le fauci;                            3745
e nessuno può camminare, strisciare, scivolare,
né minaccioso oltrepassare il suo potere
per entrare nei vasti sotterranei di Morgoth.…

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L'EVOLUZIONE DELLA LEGGENDA - I. Poesia dalla History of Middle Earth [1] Estratto dal Lai dei Figli di Húrin

Delle Fonti di Ivrin

Dopo sette giorni di viaggio              ecco che il sonno li colse
in una notte stellata             quando quasi essi erano giunti                  1505
alle terre amate che,             in un lontano passato,
Flinding aveva conosciuto.             Nel primo mattino
i bianchi dardi           del sole che girava
lieti guardarono in basso           sulle verdi concavità
e i ridenti declivi             che si distendevano davanti a loro.                …

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 5 - Corpus Qenya: Narqelion

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Come annunciato qualche appuntamento fa, proseguiamo nella nostra rassegna di corpus delle lingue elfiche, dando attualmente risalto alle versioni più antiche (e non “definitive”, se questo concetto potesse mai trovare cittadinanza nello studio della linguistica tolkieniana) di Quenya e Sindarin – i due principali idiomi ideati da Tolkien.

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4B - Corpus Q(u)enya: Nieninqe

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Proseguiamo nell’esposizione del corpus Qenya, in special modo le poesie citate (e recitate!) da Tolkien all’interno del saggio-conferenza A Secret Vice (1931), mostrando per la prima volta, o quasi, a un pubblico specializzato di filologi la sua segreta passione per la creazione di linguaggi inventati, attraverso esempi di componimenti poetici nelle due principali lingue elfiche di sua creazione (all’epoca era ancora da lui utilizzato il termine elfin, in luogo di elvish che sarebbe diventato quello favorito da lì a qualche anno): il Qenya (stadio preliminare del Quenya a noi ben noto tramite Il Signore degli Anelli) e il Noldorin (precursore del Sindarin).

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LINGUE TOLKIENIANE / Stagione 2, Ep. 4 - Conclusione del saggio A Secret Vice: esempi di poesia elfica

Cari amici, ben ritrovati alla rubrica sulle Lingue Tolkieniane.

Ci apprestiamo a concludere la disamina sul saggio A Secret Vice, che come si è visto è pregno di informazioni sulle origini dell’attitudine di Tolkien alla creazione di lingue inventate e sui suoi primi esperimenti, ancora rudimentali e “pre-elfici”, ma contiene anche una serie di interessantissime riflessioni sulla facoltà linguistica, sull’artisticità del comporre lingue, e su come esista una certa continuità tra le lingue tradizionali e le lingue artistiche, in merito al procedimento seguito per codificarle.

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MYTHOPOEIA

MYTHOPOEIA

To one who said that myths were lies and therefore worthless, even though ‘breathed through silver’.

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Philomythus to Misomythus

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You look at trees and label them just so,

(for trees are ‘trees’, and growing is ‘to grow’);

you walk the earth and tread with solemn pace

one of the many minor globes of Space:

a star’s a star, some matter in a ball

compelled to courses mathematical

amid the regimented, cold, Inane,

where destined atoms are each moment slain.

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