SÔVAL PHÂRË – (La“Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EPISODIO 15: Dalla traduzione alle traduzioni (Parte 1)

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Con il post di oggi inizia una nuova fase di questa rubrica: dopo aver ripercorso (episodi 7-14), attraverso le lettere di Tolkien, la sua visione sui temi della traduzione, dell’adattamento, della coniazione dei nomi, ci accingiamo oggi a introdurre un nuovo macro-argomento correlato: le traduzioni delle opere del Professore per le edizioni straniere.

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SÔVAL PHÂRË – (La “Lingua Comune”) ~ Rubrica sulla Traduzione in Tolkien - EPISODIO 3: Tolkien “traduttore”, un indizio per i lettori

Cari amici, ben ritrovati al consueto appuntamento con Sôval Phârë, la rubrica dedicata alla traduzione nell’opera letteraria tolkieniana.

Continuiamo nell’analisi della questione “Tolkien traduttore del Signore degli Anelli”, e argomenti affini.

Un’ulteriore prova di quanto abbiamo sostenuto negli scorsi appuntamenti, o quanto meno un indizio su ciò che Tolkien voleva comunicare, neanche troppo nascostamente, riguardo questa idea, si trova materialmente sulle edizioni dei due romanzi, Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, così come furono pubblicati durante la vita di Tolkien (su sua richiesta e istruzione).

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La Compagnia, di Snow Lucas

Brani dalle Lettere - Il Signore degli Anelli

 

[Il Signore degli Anelli] è stato scritto per divertire, nel senso più alto, per essere leggibile. Nell’opera non c’è alcuna allegoria morale, politica o dell’attualità.

È una fiaba ma scritta per gli adulti, seguendo la convinzione che ho espresso nel lungo saggio “Sulle Fiabe”, che siano essi il pubblico più adatto.

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LINGUE ELFICHE/27 IL CORPUS SINDARIN (PROSA) - PARTE II ~ Gli incantesimi di Gandalf

Altri due importanti esempi di corpus Sindarin sono indubbiamente le due formule* pronunciate da Gandalf nel corso dell’avventura della Compagnia dell’Anello, entrambe nel capitolo “Viaggio nell’oscurità”.

La prima contro i lupi che assaltano il gruppo nell’Agrifogliere (in realtà la prima parte dell’incantesimo di fuoco che adopera qui si è sentita anche nel capitolo precedente, quando lo stregone brucia un fascio di legna per riscaldare i viandanti nel corso della traversata fallimentare del gelido passo di Cornorosso); la seconda quando tenta di trovare le parole magiche per far aprire le Porte di Durin, i Cancelli Occidentali di Moria.

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LINGUE ELFICHE/24 IL CORPUS QUENYA (POESIA) - PARTE III ~ EXTRA ~ La metrica del Quenya, un’analisi metrica del Namárië (3/3)

Prima di passare all’altro componimento in versi che intendo portare come esempio di Quenya in versi, una digressione molto laterale sull’aspetto musicale/ritmico del Namárië.

Tolkien, da grande appassionato di letteratura medievale, era anche un attento studioso di poesia antica e dei suoi aspetti anche i più squisitamente tecnici.

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LINGUE ELFICHE/22 IL CORPUS QUENYA (POESIA) - PARTE I ~ Namárië, il Lamento di Galadriel (1/3)

Il Quenya è una lingua perfetta per l’espressione poetica (accompagnata al canto e alla musica), dal momento che è l’espressione più profonda (abbiamo già discusso di come il linguaggio articolato sia per i Quendi qualcosa di estremamente viscerale e innato, ancor più che per gli Uomini) di un popolo che più di ogni altro ha tra i suoi valori fondanti l’arte e la bellezza.…

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