È accaduto un fatto assai strano!

 «È accaduto un fatto assai strano!», disse Legolas. «C’erano soltanto due imbarcazioni sulla riva, e non siamo riusciti a trovare tracce dell’altra».
 «Gli Orchi sono arrivati anche laggiù?», domandò Aragorn.
 «Non se ne scorgono tracce», rispose Gimli. «Comunque, avrebbero preso o distrutto tutte e tre le barche e anche i bagagli».
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Forse non vi è scelta giusta

 Rimase un attimo pensieroso. «Suppongo che S sia l’iniziale di Saruman», disse infine. «Le forze del male si sono destate a Isengard, e l’Occidente ormai non è più sicuro. Quel che Gandalf temeva si è avverato: in qualche modo Saruman il traditore ha saputo del nostro viaggio.
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una piccola mano bianca su fondo nero

 Quattro soldati erano più alti, di carnagione bruna, con occhi obliqui, mani grandi e gambe massicce. Invece delle comuni scimitarre ricurve degli Orchi avevano spade corte e larghe e archi di legno di tasso, uguali a quelli degli Uomini. Sui loro scudi era inciso uno strano disegno: una piccola mano bianca su fondo nero; al centro degli elmi di ferro portavano incastonata una S runica in metallo bianco.
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una piccola mano bianca su fondo nero

Quattro soldati erano più alti, di carnagione bruna, con occhi obliqui, mani grandi e gambe massicce. Invece delle comuni scimitarre ricurve degli Orchi avevano spade corte e larghe e archi di legno di tasso, uguali a quelli degli Uomini. Sui loro scudi era inciso uno strano disegno: una piccola mano bianca su fondo nero; al centro degli elmi di ferro portavano incastonata una S runica in metallo bianco.
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pugnali dalla lama a forma di foglia

 «Guardate!», esclamò Aragorn. «Ecco qualcosa di molto eloquente!». Estrasse dalla pila di tetre armi due pugnali dalla lama a forma di foglia, damascati di rosso e oro; cercando più minuziosamente rinvenne anche le guaine nere, incastonate di piccole gemme rosse.
 «Questi non appartenevano certo agli Orchi!»
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Allora cominciamo col fare ciò ch’è indispensabile

 «Allora cominciamo col fare ciò ch’è indispensabile», disse Legolas. «Non abbiamo né il tempo né gli utensili necessari per seppellire profondamente il nostro compagno o per ricoprirlo con un tumulo. Potremmo erigere un monticello di pietre».
 «Sarebbe un lavoro lungo e pesante: i sassi si trovano soltanto sulla riva», ribatté Gimli.
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Dobbiamo fare una scelta difficile!

 «Innanzi tutto dobbiamo pensare al caduto», disse Legolas. «Non possiamo abbandonarlo come una carogna in mezzo a questi immondi Orchi».
 «Ma dobbiamo agire con rapidità», disse Gimli. «A lui non piacerebbe che perdessimo tempo. Dobbiamo seguire gli Orchi, se vogliamo sperare ancora che qualcuno dei nostri compagni prigionieri sia ancora vivo».
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Che cosa fare adesso?

 «Boromir è morto», disse Aragorn. «Io sono illeso, perché non ero qui con lui. È caduto difendendo gli Hobbit, mentre io ero in cima alla collina».
 «Gli Hobbit!», gridò Gimli. «Dove sono? E dov’è Frodo?».
 «Non lo so», rispose faticosamente Aragorn.
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