Partirò da solo, immediatamente

 Frodo si alzò in piedi. Si sentiva sfinito, ma la sua volontà era tenace ed il suo cuore più leggero. Parlò ad alta voce con se stesso.
 «Ora farò il mio dovere», disse. «Una cosa perlomeno è palese: la malvagità dell’Anello sta incominciando ad intaccare persino l’integrità della Compagnia; è indispensabile che l’Anello si allontani da loro, prima che la situazione peggiori.
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Si sfilò dal dito l’Anello

 I due poteri lottarono in lui. Per un attimo, in bilico tra le loro punte acuminate, egli si contorse torturato. Improvvisamente fu di nuovo conscio di sé. Era Frodo, non più la Voce, né l’Occhio: libero di scegliere, nell’ultimo istante di cui disponesse.
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Toglilo! Toglilo!

 E improvvisamente percepì l’Occhio. Vi era nella Torre Oscura un occhio che non dormiva, che si era accorto dello sguardo di Frodo; e questi lo sentiva covare un cupido e selvaggio desiderio, e lanciarsi all’inseguimento, come un dito che frugava ovunque.
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Ogni speranza morì in lui

 Ma di fronte a Minas Tirith si ergeva un’altra fortezza, più imponente e più forte. Lo sguardo dell’Hobbit fu irresistibilmente attratto verso oriente. Passò oltre i ponti in rovina di Osgiliath, oltre i cancelli spalancati di Minas Morgul, oltre le Montagne spettrali; spaziò su Gorgoroth, la valle del terrore nel Paese di Mordor, ove sotto i raggi del Sole tutto era immerso nell’oscurità.
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egli contemplò Minas Tirith

 Il suo sguardo si rivolse di nuovo a sud, ed egli contemplò Minas Tirith. Pareva molto remota, e splendida: con le bianche mura, le innumerevoli torri, troneggiava in cima alla montagna, bella e superba; le cinte scintillavano d’acciaio, sui torrioni splendevano mille bandiere.
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vedeva i segni della guerra

 Ma ovunque guardasse, vedeva i segni della guerra. Le Montagne Nebbiose parevano formicai; gli Orchi pullulavano da migliaia di buchi. Sotto le fronde del Bosco Atro infieriva il conflitto tra Elfi e Uomini e bestie feroci. La terra dei Beorniani era in fiamme; una nube sovrastava Moria; nubi di fumo s’innalzavano ai confini di Lórien.
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Gli pareva di essere in un mondo di nebbia

 Da principio riuscì a distinguere ben poco. Gli pareva di essere in un mondo di nebbia, popolato da ombre; aveva al dito l’Anello. Poi in alcuni posti la foschia si diradò, e vide molte immagini: erano piccole e nette, come se le scene si fossero svolte su un tavolo sotto i suoi occhi, eppure sembravano remote.
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