Ma Thorin non si smosse

Ora i giorni trascorrevano lenti e faticosi. Molti nani passavano il tempo mettendo in ordine e ammucchiando il tesoro; e Thorin parlò dell’Archepietra di Thrain, e intimò loro impazientemente di cercarla in ogni angolo.

«Infatti l’Archepietra di mio padre» egli disse «ha un valore più grande di quello di un fiume tutto d’oro, e per me ha un valore inestimabile.…

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egli rimase immobile a fissare l’oro

Davanti a lui si stende la grande e profondissima cantina o cella sotterranea degli amici nani, scavata proprio alle radici della Montagna. Fa quasi buio, così che la sua vastità può essere intuita solo vagamente, ma dalla parte più vicina del pavimento roccioso si irradia un grande bagliore.…

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dillo subito e facciamola finita!

I nani rimasero a lungo nell’oscurità davanti alla porta a discutere, finché alla fine Thorin parlò.

«Ora è arrivato il momento per il nostro egregio signor Baggins, che si è dimostrato un buon compagno lungo tutto il nostro cammino, e uno hobbit pieno di coraggio e di risorse di gran lunga superiori alla sua taglia, e, se posso dirlo, dotato di una fortuna di gran lunga superiore a quella normale, ora è arrivato il momento per lui di adempiere il compito in grazia del quale egli è stato incluso nella nostra Compagnia; ora è arrivato il momento di guadagnarsi la sua Ricompensa».…

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una parte della parete rocciosa cedette

«La chiave! La chiave!» gridò Bilbo. «Dov’è Thorin?».

Thorin si precipitò avanti. «La chiave!» urlò Bilbo. «La chiave che stava colla mappa! Sbrigati a provarla finché c’è ancora tempo!». Allora Thorin si drizzò e si tolse dal collo la catena a cui era attaccata la chiave.…

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Nàr non lo vide più uscire

 La notizia della ricchezza di Erebor si sparse in terre straniere e giunse alle orecchie dei draghi, e finalmente Smaug il Dorato, il più potente dei draghi della sua epoca, si ribellò e assalì inaspettatamente Re Thrór nella sua Montagna. Poco tempo dopo tutto il reame fu distrutto, e la vicina città di Valle era in rovina e deserta; ma Smaug entrò nel Gran Palazzo e si distese sopra un letto d’oro.
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egli si impadronì di tutti i loro beni

Il fiume ribollì in densi vapori e una fitta nebbia investì Dale, e nella nebbia il drago calò su di loro e distrusse quasi tutti i guerrieri – la solita storia disgraziata, fin troppo comune a quei giorni. Poi tornò indietro e si infilò dentro la Porta Principale e mise a soqquadro tutte le sale, i condotti, i tunnel, i corridoi, le cantine, le abitazioni e i passaggi.…

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Nessuno si salvò per quella via

C’era un drago particolarmente avido, forte e malvagio, chiamato Smog.
Un giorno si levò in aria e volando giunse al Sud*. La prima cosa che sentimmo di lui fu un rumore come d’uragano provenire da Nord, e i pini sulla Montagna scricchiolare e schiantarsi al vento.…

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Tutto sommato erano dei gran bei giorni per noi

«Benissimo, allora!» disse Thorin. «Molto tempo fa, al tempo di mio nonno Thror, la nostra famiglia fu cacciata dal lontano Nord e ritornò con tutti i suoi beni e i suoi attrezzi a questa Montagna indicata sulla mappa. Era stata scoperta dal mio lontano antenato Thrain il Vecchio*, ma fu solo a quel tempo che i miei parenti vi scavarono sotto delle miniere e dei tunnel, e vi costruirono sale più larghe e officine più grandi; inoltre trovarono, credo, un bel po’ d’oro e anche un’infinità di pietre preziose.…

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