È stato un sogno. Nulla di più

“Edra le men, men na guil edwen, haer o auth a nîr”

“Perchè dici questo?”

“Io sono mortale, tu di razza elfica. È stato un sogno, Arwen. Nulla di più. Questa appartiene a te.”

“È stato un regalo. Tienila.”

 

[Le Due Torri]

-Lúthien Tinúviel…

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la luce dei suoi occhi era spenta

Arwen partì, e la luce dei suoi occhi era spenta; al suo popolo parve che ella fosse diventata fredda e grigia come la notte d’inverno senza una stella. Disse addio a Eldarion, alle sue figlie e a tutti coloro che aveva amato, e lasciò la città di Minas Tirith; si recò nella terra di Lórien, e vi dimorò sola sotto gli alberi pallidi fino al giungere dell’inverno.…

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Egli giacque a lungo là

“Così sembra”, egli disse. “Ma non lasciamoci sopraffare dalla prova finale, noi che anticamente rinunciammo all’Ombra e all’Anello. In tristezza dobbiamo lasciarci, ma non nella disperazione. Guarda! Non siamo vincolati per sempre a ciò che si trova entro i confini del mondo, e al di là di essi vi è più dei ricordi.…

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furono sposi nella città dei Re

Aragorn cercò di confortarla, dicendole: “Vi può ancora essere una luce al di là delle tenebre, e se così è, vorrei che tu la vedessi e fossi felice”. Ma ella rispose soltanto con questo linnod:
Onen i-Estel Edain, ù-chebin estel anim, ( Ho dato la speranza ai Dùnedain, non ne ho conservata per me)
e Aragorn partì con il cuore rattristato.
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Questa è la nostra ultima separazione

Le cose rimasero a questo punto fra Elrond e Aragorn, ed essi non riparlarono della questione; ma Aragorn ripartì verso pericoli e fatiche. E mentre il mondo si oscurava e la paura sommergeva la Terra di Mezzo, man mano che il potere di Sauron cresceva e Barad-dûr si ergeva sempre più alta e potente, Arwen dimorava a Gran Burrone.
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Aragorn e Arwen, di SaMo-art

Mi legherò a te

Allora, per tutta una stagione essi passeggiarono insieme nelle radure di Lothlórien, finché egli dovette partire. La sera di Mezza Estate Aragorn, figlio di Arathorn, e Arwen figlia di Elrond si recarono in cima alla collina di Cerin Amroth, camminando scalzi sull’erba sempreverde, circondati da elanor e da niphredil che fiorivano intorno.
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il più coraggioso degli Uomini

Il giorno seguente disse addio a sua madre, alla casa di Elrond e ad Arwen, e partì verso luoghi selvaggi. Combatté per quasi trent’anni la lotta contro Sauron, e divenne amico di Gandalf il Saggio, dal quale apprese molta saggezza. Con lui fece molti pericolosi viaggi, ma con il trascorrere degli anni partì molto spesso da solo.
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Gli anni porteranno ciò che vorranno portare

“Quale destino?”, disse Aragorn. “Sino a quando io dimorerò qui ella godrà della gioventù degli Eldar”, rispose Elrond, “ma quando partirò ella mi accompagnerà, se tale sarà la sua scelta”. “Comprendo”, disse Aragorn, “che ho posato gli occhi sopra un tesoro non meno prezioso del tesoro di Thingol, che Beren un tempo desiderava.
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tu ne soffriresti a causa del destino che ci attende

Ma Elrond vedeva molte cose e leggeva in molti cuori. Un giorno, prima della fine dell’anno, chiamò a sé Aragorn e gli disse: “Aragorn, figlio di Arathorn, Sire dei Dùnedain, ascoltami! Un grande destino ti attende sia quello di ergerti al di sopra di tutti i tuoi avi succeduti a Elendil, sia quello di cadere nell’oscurità con tutti i superstiti della tua stirpe.
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