Arrivano le aquile!

«Le aquile! Le aquile!» egli urlò. «Arrivano le aquile!».
Gli occhi di Bilbo si ingannavano raramente. Le aquile stavano arrivando seguendo la direzione del vento, una fila dietro l’altra, in numero tale che tutti i nidi del Nord pareva ne fossero stati svuotati.
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Bilbo non dimenticò mai quel volo

 Presto la luce dell’incendio sbiadì in lontananza, un bagliore rossastro sul suolo nero, mentre essi, nel cielo, si innalzavano continuamente in circoli maestosi e possenti. Bilbo non dimenticò mai quel volo, disperatamente aggrappato alle caviglie di Dori. Egli gemeva: «Le mie braccia, le mie braccia!»,
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Bilbo era scappato appena in tempo!

Il povero piccolo Bilbo fu quasi lasciato indietro un’altra volta! Fece appena in tempo ad attaccarsi alle gambe di Dori, che fu portato via per ultimo; e insieme si innalzarono sopra il tumulto e l’incendio, Bilbo che ondeggiava in aria con le braccia che quasi gli si spezzavano.
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Forte gridò il Signore delle Aquile

Dagli Orchi si levò un urlo di sorpresa e di rabbia. Forte gridò il Signore delle Aquile, con cui Gandalf aveva appena parlato. I grandi uccelli che erano con lui si precipitarono indietro, e scesero come grosse ombre nere. I lupi ulularono e digrignarono i denti; gli Orchi urlarono e batterono i piedi per la collera, e invano scagliarono in aria le loro lance pesanti.
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Ma non fece mai quel balzo

Allora Gandalf si arrampicò in cima all’albero. Un improvviso splendore si sprigionò come un fulmine dal suo magico bastone, mentre egli si preparava a saltar giù dall’alto, proprio in mezzo alle lance degli Orchi. Questa sarebbe stata la fine per lui, anche se probabilmente ne avrebbe uccisi molti schiantandosi al suolo come una saetta.
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Laggiù stavano succedendo cose tremende

 Quella notte il Signore delle Aquile era veramente curioso di sapere che cosa stesse succedendo; così raccolse molte altre aquile attorno a sé e volarono via dalle montagne, e volteggiando lentamente in circolo scesero sempre più giù, verso il cerchio dei lupi e il luogo di raduno degli Orchi.
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la stirpe antica delle montagne settentrionali

Le aquile non sono uccelli gentili. Alcune sono codarde e crudeli. Ma la stirpe antica delle montagne settentrionali era la più nobile di tutti gli uccelli, fiera, forte e magnanima. Essi non amavano gli Orchi, né li temevano. Le rare volte in cui abbassavano lo sguardo su di loro (cosa che accadeva di rado, poiché non mangiavano simili creature), piombavano loro addosso e li respingevano strillanti alle loro caverne, e interrompevano qualsiasi malvagità stessero commettendo.
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le aquile hanno occhi acuti

 «Che cos’è tutto questo strepito nella foresta, stanotte?» disse il Signore delle Aquile, appollaiato, nero nel chiarore lunare, sulla vetta di un solitario pinnacolo di roccia al confine orientale delle montagne. «Sento voci di lupi! Gli Orchi stanno facendo danni nei boschi?».
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