“In questo incontro potrebbe esserci qualcosa di più del caso”
Queste le parole rivolte a Frodo da Gildor Inglorion, quando il fortunato incontro con gli Elfi salva Frodo Sam e Pipino dall’essere raggiunti dai cavalieri neri mentre si dirigono a Crifosso.
In tutto Il Signore degli Anelli ci sono suggerimenti che la Provvidenza è all’opera, o potrebbe esserlo.
Tolkien non fa dichiarazioni esplicite, ma Frodo e i suoi compagni incontrano gli elfi a Terminalbosco per caso (come sembra), quando sono minacciati dall’ approssimarsi di un Cavaliere Nero. Più tardi, nel Libro I, Capitolo 7, vengono salvati dal Vecchio Salice da Tom Bombadil: “Il caso mi ha portato con sé“, dice Tom, ”se così si può chiamare il caso” ; e nel Libro II, Capitolo 2, si riunisce il Concilio di Elrond, anche se Elrond non ha convocato nessuno dei suoi partecipanti a Gran Burrone. “ Chiamati, dico, pur non avendovi io chiamati a me, stranieri di remoti paesi. Siete venuti, e vi siete incontrati, in questo breve lasso di tempo, parrebbe quasi per caso. Eppur non è così. Sappiate che è stato ordinato che noi, seduti in questo luogo, noi e non altri, dobbiamo trovare una soluzione al pericolo che corre il mondo”.
Note da a Reader’s companion a cura di Hammond & Scull
Insomma, proprio come Gandalf dice a Frodo, c’è “un’altra forza in gioco, che il creatore dell’Anello non avrebbe mai sospettata. E’ difficile da spiegarsi, e non saprei essere più chiaro ed esplicito: Bilbo era destinato a trovare l’Anello, e non dal suo creatore. In questo caso, anche tu eri destinato ad averlo, il che può essere un pensiero incoraggiante”
– Stella del Vespro
