Non possiamo più uscire, arrivano

Vicino al coperchio frantumato di uno dei forzieri giacevano i resti di un libro.
Gandalf lo sollevò con cura; tuttavia i fogli crepitarono sbriciolandosi quando lo posò sulla lastra. Rimase a lungo a studiarci sopra, senza dir nulla. Frodo e Gimli in piedi al suo fianco videro, mentre egli voltava cautamente le pagine, che erano scritte da molte calligrafie diverse, in rune sia di Moria che della Valle, e talvolta in caratteri elfici.
Finalmente Gandalf levò lo sguardo. «Parrebbe essere l’epopea del popolo di Balin», disse.
«Suppongo incominciasse con il loro arrivo nella Valle dei Rivi Tenebrosi circa trent’anni fa: i numeri sulle pagine sembrerebbero riferirsi al numero di anni dopo la loro venuta. Poiché la pagina di sopra porta la cifra uno-tre, significa che ne mancano almeno due dal principio. Ascoltate questo!
«Cacciammo gli Orchi dal grande cancello e dalla sala” […] Parlano di un pozzo. “Quindi Balin ha instaurato la sua dimora nella Camera di Mazarbul” ».
«La Camera degli Scritti», disse Gimli. «Suppongo sia la stanza ove ci troviamo».
Quindi Balin è ora signore di Moria. Sembra che con ciò termini un capitolo. […] «Riesco a capire ben poco con codesta luce. Indi vi dovrebbe essere un certo numero di fogli mancanti, poiché si incomincia col numero cinque, il quinto anno della colonia, suppongo. Lasciate che guardi meglio! No, sono troppo lacere e macchiate; non riesco a leggerle. Potrebbe darsi che con la luce del sole otterremmo un miglior risultato. Aspettate! Qui vi è una cosa interessante: una scrittura grande e sicura, in caratteri elfici».
«Dovrebbe essere la scrittura di Ori», disse Gimli, guardando oltre il braccio dello stregone. «Scriveva bene e veloce, ed adoperava spesso caratteri elfici».
«Temo avesse cattive notizie da riferire con la sua bella scrittura», disse Gandalf. «La prima parola chiara è ‘sventura’: <<ieri essendo il dieci di novembre Balin signore di Moria cadde nella Valle dei Rivi Tenebrosi. Andò solo a guardar nel Mirolago, un Orco lo trafisse da dietro una roccia, noi uccidemmo l’Orco, ma molti altri… su da est lungo l’Argentaroggia>>
Il resto della pagina è così confuso che riesco a mala pena a discernere qualcosa; mi par di vedere “abbiamo sbarrato i cancelli”, e poi “possiamo resistere a lungo se..” , ed infine forse “orribile e soffrire”.
Povero Balin! Sembrerebbe che abbia conservato il titolo che porta per meno di cinque anni. Chissà cosa accadde in seguito; ma non vi è tempo per elucubrare sulle ultime poche pagine. Eccovi l’ultima di tutte». S’interruppe e sospirò.
«E’ spaventoso a leggersi», disse. «Temo che la loro fine sia stata crudele. Ascoltate! “Non possiamo uscire. Non possiamo uscire. Hanno preso il Ponte ed il secondo salone. Fràr e Lòni e Noli caddero” . Poi vi sono quattro righe sbiadite. Le ultime righe dicono: “l’acqua dello stagno sale al muro del Cancello Ovest. L’Osservatore nell’acqua ha preso Oin. Non possiamo più uscire. Giunge la fine, infine tamburi, tamburi negli abissi. Chissà cosa significa. L’ultimo tratto di lettere elfiche scarabocchiate è: “stanno arrivando”.
{J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli, la compagnia dell’anello
Tolkien picture of the Book Of Mazarbul;
Camera di Mazarbul, art by Angelo Montanini}
-Stella del Vespro

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