Canzone di Fíriel
(Dal manoscritto de La Strada Perduta)
Ilu Ilúvatar en karẹ eldain a fírimoin
ar antaróta mannar Valion: númessier.
Toi aina, mána, meldielto – enga morion:
talantie. Melko Mardello lende: márie.
En kárielto eldain Isil, hildin Úr-anar.
Toi írimar. Ilyain antalto annar lestanen
Ilúvatáren. Ilu vanya, fanya, eari,
i-mar, ar ilqa ímen. Írima ye Númenor.
Nan úye sére indo-ninya símen, ullume;
ten sí te tyelma, yéva tyel ar i-narqelion,
írẹ ilqa yéva nótina, hostainiéva, yallume:
ananta úva táre fárea, ufárea!
Man táre antáva nin Ilúvatar, Ilúvatar
enyárẹ tar i tyel, írẹ Anarinya qeluva?
Il Padre creò il Mondo per gli Elfi e i Mortali, e lo consegnò nelle mani dei Signori. Essi dimorano in Occidente. Essi sono santi, benedetti e beneamati: eccetto l’oscuro. Egli è caduto. Melko se n’è andato dalla Terra: bene ciò arrechi. Per gli Elfi essi hanno fatto la Luna, mentre per gli Uomini il rosso Sole, ed essi sono belli. A tutti essi hanno elargito in misura i doni di Ilúvatar. Belli sono il Mondo, il cielo, i mari, la terra e tutto ciò che contengono. Dolce è Númenor. Eppure il mio cuore non riposa qui per sempre; perché essa ha un termine, e giungeranno la fine e lo sbiadire, quando tutto sarà contato, e tutto numerato infine, eppure non sarà abbastanza, non lo sarà. Che cosa mi darà il Padre, o Padre, in quel giorno oltre la fine, quando il mio Sole verrà meno?
Tratto dalle note de La Strada Perduta, capitoli Númenóreani, capitolo III
Analisi parola per parola (Ardalambion): https://folk.uib.no/hnohf/firiel.htm
Versione italiana (by Gianluca Comastri): http://ardalambion.immaginario.net/ardalambion/firiel.htm

-Rúmil